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Sommer: “Inter, il posto giusto per me. San Siro lo amo già. Thuram e Pavard…”

Eva A. Provenzano Caporedattore 

Intervista de La Gazzetta dello Sport al portiere nerazzurro che ha raccontato della sua scelta di approdare a Milano e non solo

Arrivato all'Inter per sostituire Onana, Yann Sommer ha ancora tutto il tempo per provare a convincere i tifosi dell'Inter che è stata la scelta giusta. E in un'intervista a La Gazzetta dello Sport il portiere ha spiegato innanzitutto perché ha scelto di difendere i pali della squadra nerazzurra: «Perché l’Inter è... l’Inter. Significa tradizione, forza ed eccellenza. Quando ho scelto il nerazzurro, ho guardato la situazione nel complesso: il tecnico, l’allenatore dei portieri, lo stile di gioco, lo stadio, i tifosi, la vita in città per la mia famiglia. Ho capito che questo era il posto giusto per me. Se ho temuto che l'affare saltasse? Mai avuto paura di non venire, sempre stato sereno durante la trattativa. Non so bene come sia andata tra i due club ma sapevo di volere l'Inter ed ero fiducioso».

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-I portieri del passato?

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Da Julio Cesar a Toldo, ma anche Handanovic e Onana. All'Inter hanno sempre avuto portieri forti e coraggiosi e anche io voglio essere all'altezza. Con Handanovic e Onana non ho parlato, sono due portieri con caratteristiche diverse, ognuno di noi ha uno stile. A me oltre parare piace giocare dal basso ed essere fondamentale per superare la prima linea degli avversari.  

-Derby a San Siro...

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Uno stadio che amo già, emozionante, rumoroso, divertente ma mi avevano detto in tanti che è unico. I derby sono tutti speciali ma è questo è unico. Per lo spessore delle due squadre e per lo spessore che ha in Italia. Non vedo l'ora di giocare, sarà una gara da brividi, che aspettano tutti. Si tratta però di una gara particolare, una singola sfida che arriva pure prestissimo. Abbiamo davanti una stagione lunga e può succedere davvero di tutto. Ci sono altre rivali per lo scudetto, ma sono ancora nuovo in Italia: non posso fare ancora previsioni e classifiche.

-Thuram e Pavard...

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Marcus ha potenzialità da top mondiale e spero che faccia quel percorso là. Ha un fisico eccezionale unito a tecnica e, soprattutto, intelligenza. Che ti attacchi uno contro uno, che giochi di sponda con Lautaro o si fermi in area, è pericoloso per gli avversari. Anche la mentalità che gli ha dato il padre è importante, ma è pure un bravo ragazzo fuori dal campo, sempre sorridente e positivo. Benjamin è arrivato in una grande difesa, lui è molto completo, sa leggere la situazione e marca a uomo riparte con la palla e vede la porta. A Monaco era più terzino e adesso magari farà il centrale in un modulo diverso, ma è comunque un bene avere giocatori capaci di fare così tanti ruoli. Se ha voluto l'Inter è perché questo è un top club. La difesa dell'Inter mi fa sentire sicuro e protetto. Da Bastoni a Darmian si muovono come una cosa sola, sono compatti e bravi nel cercare la posizione. È impressionante anche il loro linguaggio del corpo. È un bel vantaggio per un portiere, poi certo arriveranno tiri in porta e toccherà fare il mio lavoro. 


-Chi temi del Milan?

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Tutti i loro attaccanti sono forti. Ora li sto studiando nel dettaglio, sono abituato a prepararmi con il preparatore al video per cercare di leggere tutte le possibilità in campo. Anche i rigori, ovviamente.

-Se può riaccadere cosa è accaduto in CL la scorsa stagione?

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La Champions è una competizione dura per tutti, è unica. Si deve incastrare ogni elemento per andare in fondo: piccoli dettagli, la forma al momento giusto e pure un po’ di fortuna. L’anno scorso l’Inter ha giocato in maniera eccezionale e si è meritata la finale: ripetersi è possibile, perché no?

 


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