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Trai segreti di questa Inter c'è anche Yann Sommer. I numeri parlano chiaro: il portiere svizzero è il migliore in Europa. La squadra di Inzaghi subisce pochi tiri, concede davvero pochissimo agli avversari, ma lo svizzero si fa sempre torvare pronto in quelle rare volte in cui è chiamato in causa. E non è cosa da poco.
"Mercoledì al Metropolitano potrebbe fare caldo, molto caldo. Più o meno la stessa temperatura che c’era nel catino di Oporto una stagione fa, quando i nerazzurri giocavano la stessa gara partendo da un uguale 1-0 casalingo. Il ritorno degli ottavi contro Conceiçao l’anno scorso sono stati la salita più ripida verso la finale di Champions: l’Inter tremò più volte alla fine e servì lo stile fai-da-te di Onana per evitare guai. L’erede del camerunese sa che contro l’Atletico, in caso di assedio, potrebbe servire una prestazione di tenore simile. Sommer è un portiere filosoficamente diverso da André, ma ne ha cancellato il ricordo in questa stagione incantata. Ha imparato presto a maneggiare l’italiano, è maniacale nell’allenamento e all’alimentazione, poi qualche consiglio di Samir Handanovic, ancora di casa ad Appiano, ha fatto il resto", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Di tiri ne arrivano pochini - all’andata contro Simeone neanche mezzo -, ma quando serve le manone svizzere ci sono sempre, come a Bologna. Così facendo, sta riscrivendo il librone dei record. Delle 18 partite interiste finite senza subire gol, 17 sono tutte sue. Come la sua squadra, anche il 35enne Yann è in marcia verso nuovi primati. Il record di clean sheet nella storia della A è in mano a tre portieri, Morgan De Sanctis nella Roma 2013-14, Gigi Buffon sia nella Juve 2011-12 che in quella 2015-16 e poi Ivan Provedel della scorsa stagione laziale, tutti con 21 partite “intonse” in un campionato. Il vento che soffia poderoso alle spalle di Inzaghi lascia pensare che Sommer alla fine li supererà. Al momento, però, può accontentarsi di essere il miglior portiere d’Europa, freddi numeri alla mano. In 27 presenze in A ha raccolto 13 palloni dentro alla rete, la media è 0,48 a partita, irraggiungibile per tutti. Tra i colleghi con almeno 10 presenze, quello che gli si avvicina di più è Hradecky del Leverkusen dei miracoli. Lui ha una media di 0,66 (16 reti in 24 presenze). Prima, però, c’è da resistere in Champions: Sommer è svizzero, ma non soffre il caldo", aggiunge il qutodiano.
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