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Spadafora: “Se contagi scendono, confermiamo data per la Serie A. In caso di giocatore positivo…”

Il ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, nel corso di un'intervista all'Italpress, si augura che la ripresa del campionato possa avvenire prima possibile

Redazione1908

In attesa degli sviluppi attesi nelle prossime ore sul nuovo protocollo inviato dalla Figc, il ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, nel corso di un'intervista all'Italpress, si augura che la ripresa del campionato possa avvenire prima possibile.

Quando potra' ripartire in sicurezza il campionato?

"Speriamo tutti il prima possibile, ma al momento non abbiamo ancora certezze, come ha ben ricordato il presidente Conte. Se - come speriamo - le curve dei contagi continueranno a scendere allora sara' possibile confermare quella data (13 giugno ndr) per la ripresa della Serie A. Dobbiamo pero' arrivarci gradualmente, muovendoci con prudenza e responsabilita', come abbiamo fatto fino ad ora, con grande sacrificio di tutti gli italiani."

Se si dovesse riscontrare un caso di positivita' tra i giocatori, questo potrebbe compromettere la continuità del campionato?

"Potrebbe compromettere in primis la loro salute e quella delle persone vicine, compresa quella dei tanti lavoratori legati alla squadra. Non si tratta quindi solo di un tema squisitamente sportivo. Capisco che in caso di positività tra i giocatori un ulteriore stop potrebbe incidere in maniera determinante sul prosieguo delle partite, per questo stiamo prendendo in considerazione tutte le soluzioni possibili e validate dai medici. L'obiettivo che dobbiamo realizzare non è solo quello di far ripartire il campionato, bensì di riuscire a farlo terminare".

Dal 25 maggio potranno riaprire palestre, piscine e centri sportivi ma prima potranno riprendere anche gli allenamenti sportivi di tipo agonistico. Questa data puo' essere considerata gia' una ripartenza in sicurezza dello sport. Sulla base di quello che accadra' relativamente ai dati epidemiologici, si potra' decidere in seguito se cambiare o meno il protocollo?

"Certo, un passo alla volta speriamo tutti di riconquistare spazi di normalità. Ma ora non dobbiamo abbassare la guardia, dato che non abbiamo certezza della evoluzione del virus. Per questo abbiamo scelto di procedere gradualmente. Un'impostazione avuta fin dal primo momento e che stiamo continuando a tenere. Qualora i dati siano incoraggianti, possiamo pensare di adottare regole meno stringenti, viceversa dovremo necessariamente fare il contrario".