Il big match della venticinquesima giornata di Serie A vede di fronte Napoli e Inter, prime due forze del campionato, separate in classifica da un solo punto. Una sfida speciale per Lautaro Martinez, a cominciare dalla cornice in cui verrà giocata: lo stadio "Maradona", luogo iconico per tutti gli argentini. Senza dimenticare il ritrovarsi di fronte Spalletti, l'allenatore che lo ha lanciato nel calcio italiano, e la squadra contro cui ha dimostrato di avere un particolare feeling in quanto a reti segnate.
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Spalletti, il Napoli e un’astinenza da interrompere: Inter, serve il vero Lautaro
Sfida speciale per l'attaccante nerazzurro, chiamato a dare una svolta in questo nuovo anno dove ha segnato solo una volta
Come scrive La Gazzetta dello Sport, Simone Inzaghi si affida a lui per tornare a vincere in campionato: "Nella solita ricerca del duo d'attacco, alla vigilia Inzaghi ha deciso a chi affidare la prima delle due maglie disponibili: Lautaro è stato eletto per questa sfida delicatissima, lui che pare meno caldo rispetto a Dzeko e Sanchez".
Tra Spalletti e il Napoli
"L'arrivo di Klopp a Milano cambia la prospettiva del viaggio al "Maradona": l'azzurro del Napoli scolora quasi nel rosso fuoco degli inglesi. Nell'ottica della doppia sfida, è vitale per l'Inter che il Toro ritorni a caricare e incornare. Tra l'altro, a motivare l'argentino, c'è l'incrocio con Luciano Spalletti, l'uomo che tra alti e bassi gli ha spalancato le porte del pianeta nerazzurro. Prima che il caso Icardi deflagrasse come una bomba alla Pinetina, Lautaro ha dovuto sgomitare. Suo padre poi non si è mai morso la lingua: «Codardo, continua così, che la buona sorte prima o poi finisce...», scrisse amabilmente sui social dopo una panchina contro il Tottenham.
Tensione superata presto e ora a Lautaro tocca superare quest'altra crisi, affidandosi a certi buoni ricordi napoletani. Ai campani ha segnato il primo gol decisivo contro una big a Santo Stefano del 2018. In totale contro i campani ne ha segnati quattro in A e ha fatto meglio solamente contro il Cagliari (6)".
L'astinenza del Toro
"La medaglia, come sempre, ha però un'altra faccia: l'argentino non va a segno da cinque partite di fila in campionato e solo nell'agosto del 2019 aveva fatto peggio (7). Nel suo 2022 nerazzurro l'unico squillo è arrivato solo su calcio di rigore in Supercoppa contro la Juve, mentre l'ultima esultanza in A risale a due mesi fa, nella passeggiata di Salerno (0-5) del 17 dicembre. Mai come adesso il miglior attacco della Serie A ha bisogno di una nuova, definitiva incornata".
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