FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

copertina

Spalletti adesso rischia: reazione a Parma o sarà esonero. E spunta l’ipotesi Cambiasso

La panchina del tecnico nerazzurro traballa, la dirigenza attende risposte

Fabio Alampi

La sconfitta di ieri sera contro il Bologna ha certificato lo stato di crisi dell'Inter, reduce da un solo punto conquistato nelle ultime tre gare di campionato ed eliminata dalla Coppa Italia per mano della Lazio. Squadra piatta, involuta, fragile emotivamente e incapace di impaurire un avversario che non vinceva da settembre, nonostante il supporto dei più di 50.000 di San Siro. Sul banco degli imputati è finito, inevitabilmente, anche Luciano Spalletti: il tecnico nerazzurro pare aver perso le redini del gruppo, e le voci su un suo possibile esonero si moltiplicano. La dirigenza interista gli ha confermato la fiducia, ma attende una pronta reazione, a partire dalla gara con il Parma. Una situazione analizzata così da La Gazzetta dello Sport: "L'Inter è in crisi, vive un inizio d'anno che da queste parti è diventato una tradizione come neppure il panettone di San Biagio. E il suo allenatore è adesso più che mai appeso ai risultati: tempi rapidi, qui non si ragiona più sul piazzamento da ottenere a fine stagione o un buon cammino in campo europeo per inseguire la conferma. Qui il futuro si chiama Parma, oltre non c'è niente da vedere, se non al massimo la doppia sfida di Europa League con il Rapid Vienna. Traduzione: se la squadra non mostra una reazione immediata, se sabato al Tardini viene fuori un'altra prestazione come quella assai negativa di ieri sera, l'esonero di Spalletti sarà una conseguenza e non un'eventualità".

VERTICE POST GARA - "La delusione per la prestazione e la conseguente sconfitta con il Bologna si leggeva ieri sera nella facce di tutti i protagonisti. Che a fine partita, bissando quanto successo dopo il k.o. di Coppa Italia con la Lazio, si sono riuniti per due vertici distinti. Al primo, durato poco più di 20 minuti, ha partecipato l'allenatore con quasi tutti i dirigenti: i due a.d. Marotta Antonello e il cfoo Gardini, mentre il d.s. Ausilio non era allo stadio perché vittima di un attacco influenzale. Con il tecnico sono stati analizzati i motivi del calo che ha prodotto un punto in tre partite di campionato, oltre all'eliminazione in Coppa Italia. La delusione dei dirigenti – e dunque del presidente Zhang, assente perché in Usa ma ovviamente vicino alla situazione – è molto forte e questo è stato sottolineato con forza allo stesso Spalletti. Il tecnico è poi uscito dallo stadio scuro in volto, da solo. I dirigenti infatti hanno dato vita al secondo vertice: circa trenta minuti tra di loro per valutare il da farsi. E il risultato è la conferma della fiducia al tecnico almeno fino a Parma. Quando a orientare il futuro dell'allenatore non sarà solo il risultato, ma anche il tipo di prestazione".

SPALLETTI, I PRO - "A vantaggio del tecnico gioca nel breve l'assenza da Milano di Zhang, certo. Ma pure un contratto fino al 2021 da 4,5 milioni netti a stagione: un esonero, per intenderci, sarebbe un affare da circa 20 milioni lordi potenziali. E soprattutto non sarebbe semplice la scelta del sostituto di Spalletti: la rosa dei nomi papabili, visto che Antonio Conte ha fatto capire urbi et orbi di non voler subentrare in corsa, non è ampia e neppure di assoluto livello".

IPOTESI A SORPRESA - "Una soluzione sarebbe quella di affidare la panchina a Esteban Cambiasso, già assistente di Pekerman nella Colombia: il nome del Cuchu circola con insistenza, ma al momento non trova conferme".

tutte le notizie di