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Luciano Spalletti ha partecipato ieri alla premiazione del dodicesimo memorial intitolato a Neri e Ferramosca, i due giovani giocatori della Juve scomparsi nel 2006. A margine della cerimonia, il tecnico dell'Inter ha avuto modo di parlare anche del finale di campionato e della grande sfida con la Lazio:
LAZIO - «Diventa sempre più complicato battere squadre che hanno a che vedere con la classifica difficile, l’equilibrio del campionato dice questo. Bisogna andare a vincere contro una squadra che anche quest’anno ha fatto vedere il valore di gioco e dei calciatori. Sarà dura...».
SASSUOLO - «Vero che è stato un bruttissimo risultato quello maturato sabato sera, ma non è stata una bruttissima prestazione. Se poi c’era chi l’aveva vista facile, quello non va cercato ad Appiano, non lo si trova. Noi avevamo parlato di rispetto, di difficoltà di questa partita e che ci sarebbe piaciuto portarla a casa anche vincendo 1-0. La squadra ha avuto troppa frenesia, in alcuni momenti siamo emotivamente perforabili».
DISCORSO - «Avevamo già resettato perché nel parlare al gruppo avevo fatto un discorso, ho voluto dire prima di quello che sarebbe successo ciò che pensavo di loro. Ho trovato tutte quelle qualità e caratteristiche che ci vogliono per diventare una squadra forte, sarei contento di poter andare avanti con loro. Icardi? Se siamo ancora in lotta per guadagnarci un posto in Paradiso, molto merito è suo. È lui che ha determinato molti di quei punti che ci permettono di essere ancora in vita. Mauro non ha demeriti, ha solo meriti. Tutti i miei giocatori stanno bene nell’Inter e ci vogliono rimanere. Chiaro che entrare in Champions farebbe da traino per tante situazioni, però loro vogliono continuare a giocare nell’Inter. Nessuno fa discorsi dubbiosi, tutti sono molto chiari».
CHAMPIONS - «De Vrij? Io devo allenare bene questa settimana i miei, devo riuscire a mantenere la tensione al giusto equilibrio. Ho iniziato la stagione credendo nella Champions, ora ci credo al 100%. A volte l’emozione gioca dei brutti scherzi e noi dobbiamo diventare più forti a gestire queste situazioni. Ci sono stati calciatori che hanno corso tantissimo per la voglia di fare e a volte non serve, bisognerebbe ragionare di più. Brozovic e Perisic, per esempio, sono andati a Praga e sono tornati senza prendere l’autostrada, hanno preso una strada difficile. Se ho seguito Crotone-Lazio? No, ho spento tutto, ho acceso solo a partite finite. Gagliardini? Probabile che domenica ci sia».
(La Gazzetta dello Sport)
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