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Spalletti: “Inter, proviamo a prendere il Napoli. Nainggolan out? Mi spiace, ma…”

Il tecnico dell'Inter ha parlato alla vigilia della sfida con il Napoli

Andrea Della Sala

Domani, nel primo Boxing day italiano, l'Inter affronterà a San Siro il Napoli. Alla vigilia della sfida, il tecnico dei nerazzurri Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di Sky Sport:

NAINGGOLAN - "Sicuramente mi dispiace, perché è un giocatore molto forte, che ci può dare veramente dei vantaggi all’interno del gioco di squadra. È chiaro che le regole nel calcio sono importanti quanto il palloneÈ un provvedimento che riguarda solo questa partita, lui non è sospeso a lungo termine. Per le successive si vedrà. Però purtroppo poi all’interno dello spogliatoio, di un gruppo, di una squadra io debbo prendere delle decisioni e far rispettare il regolamento. Mi aspetto una reazione corretta, perché il ragazzo è uno che capisce. Ha capito di aver sbagliato, si sta allenando in maniera corretta, verrà in ritiro insieme a noi. Vive la partita con noi, ma sicuramente non potendola giocare".

NAPOLI - "E' il Napoli la squadra da provare a prendere? In questo momento sì. Mancano ancora moltissime partite, c’è la possibilità di ribaltare qualsiasi posizione di classifica. Ed è chiaro per quello che abbiamo fatto, per quello che è la reale classifica, noi dobbiamo guardare loro, dobbiamo provare a prendere loro. In questo giorno di chi andare a prendere però, sono stati fatti anche dei passi avanti. Siamo terzi in classifica, ci sono tante squadre forti in questo campionato. Stimolante la sfida con Ancelotti, perché lui è veramente se non il più bravo, uno dei più bravi a livello mondiale. A livello italiano di sicuro. Tutti dicevano che sarebbe stato l’allenatore ideale per la nostra nazionale, e io questo lo condividevo perché l’esperienza che ha lui ce l’hanno in pochi. Ha questo modo di fare sempre molto sereno, molto equilibrato e penso sia la sua forza. Lo trasferisce alla squadra, lui ha saputo mettere insieme quella che era la qualità di Sarri più dandogli dentro un po’ di sua esperienza".

PERISIC - "Un calciatore che ha quei numeri, arrivare alla partita di metà campionato dove ancora gli mancano molti gol, un po' di tensione, un po' di nervosismo glielo crea. Si sa che poi in questo calcio qui diventa fondamentale il viverle con tranquillità le situazioni perché quello che ti fa sbagliare è proprio la tensione che viene creata intorno al calcio. Quello di non sopportare questa forza che ha il club, questo passato che ha il club e ti viene richiesto subito di rimetterla a posto e di andare a ripercorrere quello che hanno fatto i calciatori precedenti. Non è facile e a volte crea un po’ di nervosismo".

ICARDI - "Abbiamo disperso qualche cosa in funzione dei gol, di quelli che gli sono vicini. Dobbiamo farne qualcuno in più. Poi però ci sono dei segnali: stiamo progredendo sotto l’aspetto del suo comportamento personale perché viene più a legare il gioco di squadra, viene più in trequarti a palleggiare e di conseguenza a creare buco sulla linea difensiva, superiorità in mezzo al campo. Calciatore più intelligente che sa ascoltare e naturalmente va poi a mettere in atto le cose che ritiene più giuste. È una cosa corretta che sta facendo e ne troverà benefici”.

SERENITA' - "Sono convinto di avere a che fare con un gruppo forte, con dei calciatori che possono andare a soddisfare i discorsi iniziali. Non penso sia possibile andarli a sostituire e trovare di meglio in questo mercato qui. Vanno lasciati lavorare tranquilli, io ho fiducia in loro e la squadra può fare qualcosa di meglio di quello che ha fatto fino ad adesso. Io come gestione, loro come individualità soprattutto da un punto di vista caratteriale, di poter portare a termine quello che gli viene richiesto"

BILANCIO - "Non è che possiamo fare retromarcia. È inutile andare a rimettere qualcosa nella testa dei calciatori che ricrea ulteriore tensione. Abbiamo ancora molta strada davanti, abbiamo una competizione importantissima come l’Europa League. Abbiamo la classifica: assolutamente dobbiamo essere tra le prime quattro quando saremo all’ultima giornata. C’è la Coppa Italia, ci sono queste sfide che anche nei giorni di festa chiamano 65mila tifosi a vedere la partita. È la certificazione dell’amore che hanno verso questi colori. Sfideremo una squadra che sa giocare a calcio. Che aveva quella forza di venirti sempre a prendere con Sarri, ora ha anche l’esperienza di Ancelotti addosso. È una squadra sulla quale il Napoli ha lavorato per quattro o cinque anni. Noi dobbiamo andare a fare questa partita sereni, ce la possiamo giocare. Naturalmente dobbiamo essere lucidi nella partita. Non portare quelle tensioni anche dell’ultimo risultato mancato. Questo vorrebbe dire andare ad affrontare delle giocate con un po’ di tensione. Ed essere più soggetti a sbagliare".

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