Spalletti-Inter: vertice a fine campionato per il futuro. L’insidia è solo una

L'Inter non è ancora riuscita a sferrare il colpo del ko al campionato e a chiudere il discorso qualificazione: la bagarre dietro, dopo i risultati di ieri e in attesa che giochi l'Atalanta stasera, richiede massima attenzione, ma il destino nerazzurro è nelle mani di Spalletti e dei suoi. E poi, raggiunto l'obiettivo fissato, a fine campionato arriverà il momento di parlare di futuro. L'allenatore ha detto già la sua: "Resterei all'Inter per cento anni" e ha aggiunto "ma decide la società qual è la cosa migliore".

LA RIFLESSIONE - Dalla sua c'è il contratto che ha firmato fino al 2021 e una clausola sul suo contratto farebbe spendere al club 25 mln lordi per l'addio suo e del suo staff e poi Suning, se arrivasse terzo si chiederebbe se fosse giusto mandare via un allenatore che ha riportato l'Inter in Champions un anno fa, l'ha disputata con dignità affrontando nel suo girone due semifinaliste della competizione e potrebbe finire questa stagione terza, andando a migliorare la posizione della stagione precedente. "Ecco perché ora il cambio di allenatore non è un tema di discussione. Una volta raggiunta la qualificazione alla Champions, poi, è giusto pensare a un vertice tra i dirigenti e l’allenatore per chiarire quanto accaduto lunga tutta la stagione, non solo in termini di risultati", si legge su La Gazzetta dello Sport questa mattina.

L'INSIDIA - Secondo quanto scrive Davide Stoppini nel suo articolo, l'insidia per Spalletti è solo una, Conte. Lui piace a Marotta, è in grado di far crescere una squadra così come intende l'ad che ci ha già lavorato assieme, ma "solo se l’ascendente di Marotta su Zhang sarà forte al punto di spingere a una svolta verso un allenatore dall’ingaggio elevatissimo, Conte può tornare in corsa per l’Inter". Prima di ogni decisione però viene la qualificazione alla prossima Champions, tappa fondamentale per la crescita della squadra, che maturerebbe altra esperienza europea, e per i conti del club.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)