copertina

Spalletti: “Mancano Joao Mario e Brozovic? Sì, ma c’è un patto tra noi. Il rigore…”

Eva A. Provenzano

L'allenatore nerazzurro ha parlato in sala stampa dopo la vittoria nel derby

E' stata una serata di quelle che caricano l'ambiente a pallettoni. Ed era quello che serviva all'Inter: nella prima parte di campionato i nerazzurri hanno fatto bene e hanno collezionato 22 punti (a meno due punti dal Napoli capolista e prossima rivale) ma intorno alla squadra di Spalletti c'è stata finora sempre una certa diffidenza.

Chissà cosa succederà di fronte al primo ostacolo, alla prima sconfitta, se la squadra saprà reagire come ha fatto stasera quando ha visto il Milan due volte pareggiare ma è riuscita a vincere, con una tripletta di Icardi (pure lui viene spesso criticato se non segna) e una voglia di rialzarsi che hanno fatto stropicciare gli occhi ai tifosi interisti davvero in delirio a fine gara. Strada facendo si capirà di più di questa formazione. Intanto Luciano Spalletti incassa una vittoria nel derby e a fine partita dice la sua nella sala stampa del Meazzadove ci siamo anche noi di FCINTER1908.IT. Vi riportiamo le parole del mister:

-Visto come è stata affrontata la seconda parte vi farebbe bene più sfrontatezza?

Sì, ma quando palla ce l'hanno gli altri diventa difficile. Per poter avere quelle qualità e quegli aggettivi dobbiamo sempre avere pallone noi sennò diventa difficile. In quel momento hanno fatto una cosa diversa rispetto al primo tempo, noi non riuscivamo più ad attaccare bene e ci hanno costretto a schiacciarci di più con Candreva e Perisic e si perdeva la parità numerica in mezzo al campo e ci hanno pareggiato. Montella ha messo le due punte, ha lasciato Borini alto a fare l'esterno offensivo. Se fossimo riusciti a fare quello che dovremmo gli avremmo creato più problemi. Gli abbiamo concesso vantaggio sul secondo gol perché era un taglio alle spalle dei tre centrali assorbibile facilmente. Sul pari è stato difficile ma abbiamo messo in campo una certa personalità. 

-Cosa è cambiato all'intervallo?

E' cambiato tatticamente. Dal quinto di sinistra scarico quinto di destra e quinto di sinistra. Non riuscivamo a prendere lo scarico corto che gli permetteva il cambio di gioco e ci hanno costretto al cambio di gioco. Non ci siamo subito incastrati sui due quinti, abbiamo sofferto quella tattica lì, hanno tirato in porta diverse volte e ci hanno anche segnato. 

-Siete contati però...

Non ci manca niente e nessuno mai, abbiamo fatto un patto, sarà così fino a che succederà qualcosa, fino in fondo, poi si parla di qualcosa di diverso. 

-A sto punto il dubbio è tra giugno e gennaio?

Fino al mercato. Anche se Joao Mario non c'era non ci manca nessuno, noi dobbiamo vincere la partita lo stesso e anche a Napoli dobbiamo provarci. E' difficile perché il Napoli è uno splendore di cui parlate ogni giorno e a Sarri vanno fatti i complimenti. Noi siamo così e abbiamo questi tifosi qui che però non si possono deludere, bisogna che ci prendiamo la responsabilità per la maglia dell'Inter. 

-Joao Mario non recupera per la tonsillite? 

Non credo ci sia per il Napoli, non è una cosa simpatica, è imbottito di antibiotici. 

-Brozovic come sta, avresti usato Joao Mario se ci fosse stato?

Con chi mi vuoi far litigare, con Joao Mario o quell'altro? (ride.ndr) Brozovic non ce la fa per Napoli e non si inizierà ad allenare con il gruppo in questa settimana.

Noi dobbiamo lavorare ed è giusto che lo sappiano anche i giocatori. Questa è una partita bella e c'è un risultato grandioso, da portare a casa, ma dobbiamo migliorare e lo dico ai miei ogni giorno, domani si riparte da zero. Poi le vittorie generano facilmente dei vizi. 

-Icardi è il miglior centravanti in Italia?

Se ha ancora disponibilità diventa un bel carrarmato. E' convinto che dietro la linea difensiva si prende il miglior vantaggio, se aggredisce lo spazio dietro diventa bravissimo. Se gliela metti là, poi lui fa il resto. 

-Fassone ha detto che il derby l'ha vinto Icardi...

Ieri ho dovuto dire qualcosa perché il derby di Milano è uno spettacolo, quella partecipazione emotiva che c'è, che dà lustro alla città. Oggi non ho da dire niente di nessuno, Montella lo stimo ed è eccezionale, sono contento per noi e per l'Inter, anche alla prossima possono dire quello che gli pare, ma noi dobbiamo tornare a giocare. Lo specchio della persona 

-Il pizzino di Cancelo?

Gli cambierei nome, non riuscivo a comunicare e lui lo ha portato a Gagliardini, si è raggiunto il risultato che volevamo. 

-FCINTER1908.IT - Cosa le è passato in testa quando ha visto Icardi sul dischetto per battere il rigore? 

Me lo sono guardato ad occhi sbarrati perché uno spettacolo del genere sono momenti da goderseli tutti. Come fare altre cose. 

-Ha utilizzato Borja Valero come trequartista ma prima della partita sembrava che dovesse giocare in quel ruolo Vecino. Perché ha scambiato le posizioni?

Per la qualità dei centrocampisti del Milan con Suso e Bonaventura che vanno marcati bene e serve il mestiere, cosa che ha anche Borja e ha sempre giocato trequartista come ha fatto nella Fiorentina. L'ho messo comodo, sul divano, insomma. Lui è uno di quelli che conosce a memoria quel ruolo lì, ecco. 

(FCINTER1908.IT, dalla sala stampa del Meazza Eva A. Provenzano)