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Spalletti non molla Cancelo. Il portoghese pensa al ritorno al Valencia, ma l’Inter…

Andrea Della Sala

Il portoghese sarà utile per far rifiatare D'Ambrosio, ma anche Candreva e Perisic

Fino a questo momento Joao Cancelo non ha trovato grande spazio nell'Inter di Spalletti, ma il tecnico nerazzurri punta tanto anche su di lui ed è convinto che sarà molto utile durante questa stagione. Nella prima da titolare in nerazzurro, Joao Cancelo contro il Pordenone ha giocato una gara a due facce. E’ vero che nei 120’ è stato l’interista che ha sbagliato più passaggi (15) e perso più palloni (46), dando a volte l’impressione di non avere quel sangue agli occhi che ti aspetti da chi gioca poco e vuole scalare le gerarchie. Per contro però il 23enne esterno portoghese ha mostrato lampi di classe pura, gamba da campione, grande velocità e cross pennellati. Dopo un primo tempo in cui ha pagato il fatto di giocare in un attacco inedito - ma in cui comunque al termine di un coast to coast ha messo Karamoh davanti al portiere - Cancelo è cresciuto alla distanza e confermato quelle qualità che la scorsa estate l’avevano portato nel mirino di diverse big europee: assist al bacio per Perisic e Icardi, pescati a due metri dal portiere del Pordenone.

GIORNO MALEDETTO - La sua è una storia particolare, segnata dall’incidente stradale in cui il 5 gennaio del 2013 Joao perde l’adorata madre Filomena. Lui ne esce fisicamente illeso, ma il trauma rimane. Tanto che in tutte le interviste fatte in carriera Cancelo ricorda la madre. Tanto che il numero di maglia, più che all’idolo Figo, è dovuto alla data di nascita (7 febbraio) di «mama». Esploso nel Benfica e poi passato al Valencia per 15 milioni grazie al potente Jorge Mendes - l’agente di Mou e CR7 -, questo ragazzo che adora i cani, è appassionato di tennis e UFC (arti marziali miste) e che si definisce scarso alla playstation, in giallorosso diventa titolare inamovibile e conquista il cuore dei tifosi.

GINOCCHIO -  Anche così si spiegano le lacrime alla fine del match contro il Las Palmas, l’ultimo giocato con la maglia del Valencia a inizio stagione. Definito lo scambio di prestiti con diritto di riscatto: 25 milioni per Kondogbia e 35 per Cancelo, che prende meno del francese (1,8 milioni). Malgrado il buon esordio a Roma, l’inserimento nell’Inter è rallentato dalla distorsione al ginocchio accusata in settembre col Portogallo. Nel frattempo la squadra decolla e lui fatica sia a trovare spazio sia a integrarsi anche fuori dal campo. Da questo nasce la nostalgia che - complice l’esigenza di non perdersi il Mondiale in Russia - lo spinge a ripensare alla Spagna. Il Valencia è pronto a riprenderselo, e il ragazzo sarebbe tentato da un’ipotesi simile, pare ne abbia anche parlato con il club qualche tempo fa.

JOLLY - Ma anche qui entra in scena la calamita Spalletti, già così efficace su diversi giocatori con prurito da valigia, Perisic in primis. Il tecnico crede tantissimo nel 23enne di Barreiro, che nel prossimo mese (cinque partite in 20 giorni) e non solo potrà diventare un’arma preziosa. Cancelo infatti può muoversi da terzino, ma anche da esterno offensivo su entrambe le fasce. Un jolly prezioso per far rifiatare D’Ambrosio, Perisic o Candreva. Quest’ultimo tra l’altro nei giorni scorsi è stato provato anche da trequartista, a conferma che Spalletti pare fossilizzato sullo stesso modulo e sugli stessi interpreti ma che in realtà - ad Appiano o a gara in corso - prova diverse alternative per un’Inter in continua evoluzione. E in una squadra che ha bisogno come l’aria di un uomo che salti l’avversario nello stretto, crei superiorità e inventi la giocata per aprire le difese più chiuse, Cancelo può fare la differenza. I suoi cross inoltre esalterebbe un gioco che passa molto dagli esterni.

(La Gazzetta dello Sport)