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Il rapporto tra Luciano Spalletti e l'Inter sembra ormai definitivamente compromesso. Il tecnico nerazzurro, per risolvere il contratto e andare al Milan, pretendeva il pagamento dello stipendio per la stagione in corso, per un totale di 5 milioni di euro netti.
La trattativa si è arenata quasi subito, con l'Inter che non sembra minimamente disposta ad accontentare Spalletti.
A rendere tutto difficile, spiega oggi Repubblica, è anche il fatto che, già prima del benservito, i rapporti fra Spalletti e l’Inter fossero tesi. La stessa "Repubblica", poi, entra nei dettagli del risentimento spallettiano.
La prima accusa all'Inter
L’allenatore ha sofferto il fatto che la società non gli abbia messo a disposizione i giocatori che chiedeva, da Ramires e Carrasco.
La seconda accusa all'Inter
Un dolore che si è fatto rabbia una volta che il club, anche grazie ai soldi della Champions, si è poi dimostrato generoso sul mercato con Conte, a cui ha dato uno stipendio doppio rispetto al suo.
La terza accusa all'Inter
All’Inter Spalletti imputa anche di non essersi liberata per tempo di quei calciatori, da Icardi e Perisic in giù, che nella scorsa stagione alla Pinetina avevano finito per essere più un peso che una risorsa.
Il caso Nainggolan
Nainggolan non rientra nel ragionamento: Spalletti lo ha voluto e lo ha difeso fino all’ultimo, considerandolo prezioso in campo (suo il gol contro l’Empoli della qualificazione Champions) e conoscendo il dramma della moglie, in lotta contro un tumore. Argomento sensibile per Luciano, che per settimane dopo gli allenamenti è corso ogni giorno in Toscana al capezzale del fratello, convinto com’era che prima di morire Marcello avrebbe aspettato di sapere se sarebbe riuscito a portare l’Inter in Champions.
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