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Spalletti: “Sento fare discorsi campati per aria. Quale qualità? Dal 2012…”

Giovanni Montopoli

Il commento del tecnico nerazzurro nel post partita di Fiorentina-Inter

Intervistato nel post partita di Fiorentina-Inter il tecnico nerazzurro, Luciano Spalletti. Queste le sue parole rilasciate ai microfoni della RAI: "Sofferenza? Mi sembra in alcuni momenti, in altri si è fatto anche bene e avremmo potuto raddoppiare, poi però abbiamo subito il pareggio ed è il segno che la Fiorentina è stata in campo bene. Cosa è mancato? Stasera in alcuni momento, in circolazione, siamo stati lenti e qualcosa è andata male. Se i primi passi li fai male, i primi due, il terzo lo sbagli. Nella ripresa abbiamo avuto una reazione giusta, abbiamo creato insidie, però non siamo riusciti a portare a casa la partita. C'è stata la fiammata di Mauro che ha fatto un grandissimo gol, ma abbiamo subito il forcing finale, nonostante abbiamo avuto un paio di occasione. Alla fine loro hanno forzato e pareggiato anche meritatamente. Difensori? Secondo me Gagliardini può giocare centrale poi, in alcune situazioni, abbiamo allenato anche Nagatomo. Il nostro lavoro è sotto gli occhi di tutti, a me non manca assolutamente niente, chiaro che in una situazione del genere dove Ranocchia gioca in maniera stoica rischiando di farsi male e di non giocare al meglio, Nagatomo non è stato bene in settimana, tutte situazioni capitate insieme, ci hanno certamente penalizzato. Tutti problemi, tutti nello stesso ruolo, un po' si soffre. Se mi aspetto un giocatore di qualità? I problemi dell'Inter dal 2012 fino al 2018, sono i gol presi. Si cerca sempre questo giocatore di qualità ma se si prendono 45 gol a stagione, in Champions non ci si va. Questa qualità, se non si fanno i numeri sotto l'aspetto del recupero palla, se non recuperi cosa esibisci? Si sono presi 41 gol di media a campionato da 10 anni. Sento fare discorsi campati per aria che non hanno senso. Dobbiamo essere una squadra che ha equilibrio. Le squadre forte me le immagino vedendole fare dei contrasti fisici di cattiveria agonistica, dove si riconosce il colletti. Non è la giocata dove si riesce a fare un gol. La sconfitta finale, il non raggiungimento di un obiettivo, ritira tutti nella sconfitta complessiva di squadra. Nessuno si può salvare se non si raggiunge quell'obiettivo li. Il campionato non rimette a posto con le giocate di qualità ma con le giocate di forza. Quando vedo fare un tacco che lascia il tempo che trova la squadra deve correre per recuperare..."