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Spalletti si veste da psicologo per la sua Inter. Nessun ribaltone, il tecnico ha due obiettivi

Il tecnico dell'Inter punta ancora sul 4-2-3-1 e non vuole cambiare troppi uomini con il Torino

Andrea Della Sala

Dopo l'amaro debutto con il Sassuolo, l'Inter scenderà in campo per la seconda giornata di campionato domenica sera a San Siro contro il Torino. Davanti a oltre 60mila tifosi, i nerazzurri dovranno reagire e conquistare la prima vittoria stagionale davanti al proprio pubblico. Spalletti ha lavorato tanto in settimana sulla testa dei giocatori, il tecnico vuole chiarezza nel cervello dei giocatori e sta cercando di eliminare tutte le scorie derivate dalla sconfitta di Reggio Emilia. Anche nell'allenamento di ieri Spalletti ha parlato alla squadra e ha cercato di toccare determinati tasti per ridare consapevolezza al gruppo dopo la prima uscita negativa.

Come si legge su La Gazzetta dello Sport "L’idea dell’allenatore, da leggere in prospettiva Torino, è quella di non stravolgere la filosofia di gioco dell’Inter. Sì, certo, ieri ad Appiano sono stati provati anche alcuni movimenti della difesa a tre. Ma non è questo il momento del lancio del nuovo modulo, almeno non lo sarà inizialmente. Resta un’opzione da poter spendere a partita in corsa, ma perché diventi il modulo di base dell’Inter ci vuole ancora tempo, ci vuole qualche settimana in più di affiatamento tra Dr Vrij, Miranda e Skriniar, per intendersi. Ecco perché con il Torino il modulo di riferimento sarà ancora 4-2-3-1. L’altra difficoltà di Spalletti è quella di riuscire a portare chi ha saltato per intero o quasi il precampionato al livello degli altri, operazione non semplice. Da oggi scatteranno la valutazioni del caso, ma l’orientamento del tecnico è quello di non cambiare troppi uomini rispetto a quelli che hanno perso con il Sassuolo, anche per concedere una sorta di appello a chi ha fallito il primo appuntamento".

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