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Nella sua vita, prima di diventare l'allenatore dell'Inter, Luciano Spalletti è stato molte cose: il ragazzino che sognava di diventare un calciatore tra i vigneti di Certaldo, il medianaccio che pensava da tecnico prima ancora di smettere, brillante allenatore a Empoli e a Udine, e perfino Zar di Russia allo Zenit. Senza contare il legame profondo che lo legherà per sempre a Roma, ai suoi paradossi, alle sue passioni, perché le tracce che ha lasciato in giallorosso Lucianone non potranno essere dimenticate facilmente. Di seguito, tutta la storia di Spalletti, partendo dalla sua infanzia per passare alla carriera da calciatore e a quella da allenatore.
Un’infanzia scivolata via nel segno della semplicità. Scuola, pallone, amicizie e un contatto con la terra che non ha mai tradito. Neppure quando è diventato ricco e famoso. Non a caso una parte dei suoi guadagni li ha investiti sul suo mondo antico fatto di vigneti, di olivi, di cavalli, di ciuchi e maiali, di passeggiate nei boschi e di ore passate sul trattore (...) Il Lucio alunno di scuola elementare si avvicina al calcio in un campetto di Avane. Categoria pulcini. Poca erba e tante buche. Con Marcello, il fratello maggiore, che non lo perde di vista neppure un secondo. Spalletti è cresciuto per strada. Inventandosi porte con zaini e pietre. Ma il pallone non lo maltratta. Anzi, a volte riesce addirittura ad accarezzarlo. Quei primi calci gli resteranno per sempre nel cuore. Dopo essere diventato uno degli allenatori più importanti d’Europa, ha voluto trasformare quell’angolo di Avane in un centro sportivo da far invidia a tanti grandi club. Con erba sintetica di ultima generazione e tutto quello che serve per far divertire i bambini della zona.
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