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Spalletti vuole più fantasia: Inter tra Verdi, Pastore e Mkhitaryan. La chiave è Joao Mario

Il club nerazzurro ragiona sul mercato. Serve un uomo che crei la superiorità numerica

Andrea Della Sala

L'Inter ha perso la prima partita della stagione, in casa con l'Udinese. Mancano due partite di campionato, Sassuolo e Lazio, più il derby col Milan di Coppa Italia per chiudere l'anno, ma il club nerazzurro pensa anche al mercato. Da Nanchino non arrivano segnali incoraggianti: avanti per ora con la politica dell’autofinanziamento sul mercato di gennaio. Servirà allora tanta fantasia a Sabatini e Ausilio, chiamati a mettere in «sicurezza» la Champions League, traguardo per nulla scontato con l’attuale rosa.

In entrata l’Inter può muoversi solo attraverso scambi o prestiti con diritto di riscatto non obbligatorio, a meno che non arrivino contanti freschi per i vari Joao Mario, Brozovic, Karamoh, Eder e appunto Pinamonti. A dire il vero con Joao Mario in particolare (pagato 40 milioni un anno fa) è oggi impossibile fare plusvalenza. Il portoghese è invece utile come pedina di scambio, e da qualche settimana si lavora con il Paris Saint Germain per portare Javier Pastore a Milano. Dalla trequarti in avanti va alzato il tasso di fantasia, è necessario almeno un uomo capace di creare superiorità numerica dal nulla. In questo senso, è costantemente monitorata pure la pista Verdi del Bologna. Ed è poi linea aperta con il Manchester United per Mkhitaryan, con Mourinho che però non vuole Joao Mario come contropartita. L’armeno ha passaporto extracomunitario, è quindi alternativo a Ramires. Sul tavolo Inter anche l’idea Deulofeu.

(La Gazzetta dello Sport)

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