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L'Inter ha perso la prima partita della stagione, in casa con l'Udinese. Mancano due partite di campionato, Sassuolo e Lazio, più il derby col Milan di Coppa Italia per chiudere l'anno, ma il club nerazzurro pensa anche al mercato. Da Nanchino non arrivano segnali incoraggianti: avanti per ora con la politica dell’autofinanziamento sul mercato di gennaio. Servirà allora tanta fantasia a Sabatini e Ausilio, chiamati a mettere in «sicurezza» la Champions League, traguardo per nulla scontato con l’attuale rosa.
In entrata l’Inter può muoversi solo attraverso scambi o prestiti con diritto di riscatto non obbligatorio, a meno che non arrivino contanti freschi per i vari Joao Mario, Brozovic, Karamoh, Eder e appunto Pinamonti. A dire il vero con Joao Mario in particolare (pagato 40 milioni un anno fa) è oggi impossibile fare plusvalenza. Il portoghese è invece utile come pedina di scambio, e da qualche settimana si lavora con il Paris Saint Germain per portare Javier Pastore a Milano. Dalla trequarti in avanti va alzato il tasso di fantasia, è necessario almeno un uomo capace di creare superiorità numerica dal nulla. In questo senso, è costantemente monitorata pure la pista Verdi del Bologna. Ed è poi linea aperta con il Manchester United per Mkhitaryan, con Mourinho che però non vuole Joao Mario come contropartita. L’armeno ha passaporto extracomunitario, è quindi alternativo a Ramires. Sul tavolo Inter anche l’idea Deulofeu.
(La Gazzetta dello Sport)
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