Non c'è ancora una fumata bianca per il nuovo stadio per Inter e Milan. Anzi non ci sono novità se non che il Milan non riesce ad affondare sull'opzione La Maura che sembrava quella più concreta per costruirsi il nuovo stadio in solitudine. Intano il sindaco Sala vuole a breve una risposta sul vecchio progetto.
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Stadio, frenata su La Maura. Inter, mossa Antonello per mettere alle strette il Milan
"Gli ostacoli da superare lungo il percorso per la costruzione di uno stadio all’ippodromo La Maura sono diventati troppi, tanto che il Milan sta tirando il freno a mano. Una rinuncia ufficiale ancora non c’è dopo l’interessamento avanzato dai rossoneri per una nuova casa da edificare dove ora trottano i cavalli, mail club sta facendo marcia indietro. Perché gli entusiasmi di Gerry Cardinale, il titolare del fondo americano RedBird Capital, l’azionista che controlla attualmente il Milan, si stanno affievolendo, smorzati dal realismo di Paolo Scaroni.
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Il presidente parla un giorno sì e uno no al telefono con il sindaco Beppe Sala e ben conosce le problematiche — politiche e tecniche — legate a La Maura. Stando allo scadenzario di Sala il Milan avrebbe già dovuto presentare il progetto prima di Pasqua, ma così non è andata. E nemmeno questa settimana si è concluso nulla: ufficialmente perché Cardinale non è riuscito a passare da Milano per Milan—Napoli e quindi nemmeno a incontrare il sindaco. Ma la verità è che l’idea non convince più nessuno", rivela Repubblica.
"Per uscire dallo stallo che ormai si è creato sulla lunga vicenda del nuovo stadio, oggi da Palazzo Marino partirà una lettera indirizzata sia al Milan che all’Inter per chiedere alle squadre di pronunciarsi definitivamente su progetto originario. Quello che il Comune aspetta, infatti, è un aggiornamento del dossier alla luce del dibattito pubblico e di alcuni nuovi paletti votati dal Consiglio, oppure una rinuncia formale.
Per ora nessuna delle due squadre ha fatto un passo in uno o nell’altro senso. Su San Siro, ha spiegato ieri Sala, c’è un «dialogo» ancora « aperto » con i club, proprio perché «la procedura avviata» non è ancora stata archiviata. E senza timbrare l’addio al piano A, rossoneri e nerazzurri non possono aprire l’iter per i rispettivi piani B. Se alla fine la partita si tornerà a giocare su San Siro è molto difficile dirlo. L’ad nerazzurro Alessandro Antonello ha recentemente scritto al Comune per mettere il Milan alle strette, ma in tanti sono convinti che a nessuno dei due club interessi più un progetto costoso e comunque rischioso come il Meazza Bis", precisa il quotidiano.
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