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"Sull'area che già aveva stuzzicato Massimo Moratti una ventina di anni fa, ci sono diversi presupposti a favorire le intenzioni dei vertici nerazzurri: in primis, nel piano di governo del territorio del Comune di Rozzano – il Pgt – è già prevista la possibilità di realizzare volumetrie in quell'area e quindi il sempre temibile percorso burocratico, a differenza di Milano, appare meno tortuoso. Per di più a marzo entrambi i sindaci si erano dichiarati favorevoli all'idea di uno stadio sul territorio di Rozzano, con le ovvie ripercussioni su Assago a livello di viabilità. Mancano poco più di 9 mesi alla scadenza del diritto di esclusiva che l'Inter ha firmato con Infrafin srl – la partecipata di Bastogi che è proprietaria del terreno – e i nerazzurri hanno tutto il tempo di completare le verifiche.
Anche se a livello puramente teorico la preferenza del club è ancora sul Meazza, il vincolo in arrivo metterà la pietra tombale sul progetto che era stato orchestrato in collaborazione con il Milan (che intanto ha virato su San Donato Milanese) per uno stadio costruito a fianco di quello attuale, in cui peraltro si terrà la cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina del 2026. L'unico passaggio tecnico necessario a priori della verifica è l'inserimento del termine "stadio" nel piano regolatore di Rozzano: visto il parere favorevole del Comune, l'ottimismo è comprensibile e la variazione è prevista entro la fine dell'anno".
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