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Stankovic: “Brozovic non fa più la “zanzara”. Inter cresciuta del 300%. Zhang jr? Guai se…”

Eva A. Provenzano

L'ex centrocampista nerazzurro ha parlato del croato e della squadra di Spalletti ai microfoni de La Gazzetta dello Sport

Dici Deki e pensi sempre al Triplete. Pensi a quanti uomini aveva quella Inter, forti, tosti, di carattere. Dejan Stankovic è uno di quelli: è rimasto nel cuore dei tifosi nerazzurri e quei colori lui se li porta dietro, sono stati suoi, ora sono dei suoi figli, lo hanno visto giocatore e pure dirigente, ora è un ex di Inter Forever.

L'ex centrocampista serbo ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport e ha parlato soprattutto di uno che fa quello che era il suo mestiere, ha parlato di Brozovic: «Gli riesce tutto ora, dà tempi e ritmo alla squadra, è sicuro, è continuo, se sbaglia una cosa la riprova di nuovo, sente la fiducia intorno a sé e prova anche cose diverse. Non diamogli pressione, ma l'Inter gli gira attorno. E' diventato maturo, ci ha messo più di me, lo capisci all'improvviso e a volte servono allenatore e compagni giusti. Prima Brozo giocava da interno, lo chiamavo “la zanzara” perché correva dappertutto, andava a pressare ovunque. Sono d’accordo con Spalletti, faceva “troppo”. Ora non è più zanzara. È la dogana, sta in mezzo, tutto passa da lui. Anche io come lui ho cambiato diversi ruoli, ma con José ero lì in mezzo. Siamo simili nel fatto che proviamo le giocate difficili con carattere, ma io ero più potente fisicamente e andavo di più a contrasto. E avevo un calcio più lungo del suo. In cosa deve migliorare? Deve stare più tranquillo, sta migliorando in questo. Ora vive un picco di rendimento, deve memorizzare quanto ha imparato e non fermarsi, andare avanti, crescere ancora e può farlo se non dimentica quanto ha imparato fino ad ora. Al derby poteva chiedere il cambio e non l'ha fatto, quando stai bene vai oltre e giochi un buon secondo tempo anche se hai un problema muscolare. Se mio figlio Aleksander gli somiglia dato le punizione che batte? Dai, difficile che somigli a lui...».

INTER - «E' questa, non sta andando oltre. È la squadra che mi aspettavo, le difficoltà iniziali erano dovute solo al post Mondiale. La verità è che è cresciuta del 300% rispetto allo scorso anno. Sono stato ad Appiano e ho visto i dettagli che curavano, è ancora lunga per il campionato. Sono realista, la Juve è la favorita per la CL ed è normale che sia la favorita anche per lo scudetto, però mai dire mai, potrebbero avere momenti di difficoltà e l'Inter deve essere lì, Spalletti ha una panchina lunga e può anche cambiare i suoi uomini, la qualità c'è comunque. E' una squadra vera, si vede la mano di Spalletti e quei tre centrali puoi farli giocare come vuoi. Spalletti lo conosco da tempo: l'Inter è in mani giuste, lui è molto amico di Stramaccioni e mi voleva allo Zenit», ha sottolineato il serbo.

C'E' POSTA PER ZHANG JR - «Dice di voler portare l’Inter ai vertici mondiali. Quanto tempo ci vorrà per un’Inter come la sua? Guai a fermarsi alle parole. Si sa qual è la strada per tornare in alto, non si inventa mica niente. Bisogna fare grande calcio contro le grandi squadre. Col Barça? Al Camp Nou si è potuto imparare tanto, l'Inter non ha fatto bene, ma non penso sia molto al di sotto dal livello dei blaugrana e martedì sarà una storia diversa», ha concluso l'ex giocatore nerazzurro.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport, 02-11-2018)