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Un sogno che si realizza e nel migliore dei modi. Andrea Stramaccioni avrebbe voluto diventare un giocatore professionista e farlo con la maglia del Bologna con la quale è cresciuto calcisticamente. Un brutto infortunio lo ha costretto al ritiro, ma dopo l'addio al calcio giocato ha intrapreso la carriera da allenatore e il caso - o forse no - lo ha portato all'Inter: da tecnico nerazzurro è entrato allo stadio Dall'Ara, quello che aveva sognato, e ha anche vinto tre a uno. Ha sorpreso tutti tenendo in panchina Cassano e affidandosi solo a Palacio e Milito e ha messo Mudingayi in più a centrocampo. E' rimasto sotto la pioggia battente per tutta la partita, ha incitato i suoi, li ha visti soffrire, poi uscire fuori e lottare su ogni palla. E a fine gara, ai microfoni di SkySport, queste sono le sue parole:
"Sono prossimo alla malattia, sono tutto bagnato. Abbiamo il treno per partire, niente accappatoio", esordisce il mister scherzando.
SICUREZZA - "Secondo me abbiamo sofferto gli avvii di entrambi i tempi, tolti quelli l'Inter mi è piaciuta, abbiamo concesso quasi nulla su azione, abbiamo preso gol su calcio da fermo. Siamo stati comunque pericolosi. Stiamo crescendo e sono soddisfatto".
CASSANO - "Volevo far giocare lui, poi gli è venuta la cervicale che lo ha bloccato, un dolore al collo. Ho rivisto la formazione, ma avremmo giocato comunque con due attaccanti. Avremmo giocato con Cassano e Milito, ma stamattina si è bloccato e Mudi e Cambiasso erano il modo migliore per affrontare il Bologna. E nell'ottica delle prossime partite senza Cou e Sneijder volevo risparmiare Palacio".
MUDINGAYI - "Ho preparato questa gara sapendo che Diamanti doveva essere bloccato da Gaby, lui è un giocatore importante, era difficile limitarlo completamente, ma non mi ricordo loro palle gol, quindi sono contento della prestazione".
VECCHIETTI - "Se sono orgoglioso per il rendimento dei giocatori più anziani? Io sono orgoglioso di essere l'allenatore dell'Inter ma sono loro che vanno in campo non li ho ripresi io, non ho questi meriti. Otto vittorie in trasferta nel calcio moderno significa che siamo molto concentrati. Sto cercando di dimostrare che il presindente non ha fatto una follia così grossa".
LA JUVE - "Cosa mi preoccupa? Ho visto solo il primo tempo, li ho abbandonati un attimo quelli del Catania e sono crollati. No, scherzo non l'ho vista, ho solo saputo il risultato fino al primo tempo, quando ancora avevo il cellulare acceso. Se è arrivato l'eco delle proteste fino a Bologna? Di cosa? Un gol annullato? No, non ne so niente. Noi giochiamo anche mercoledì". Il messaggio è chiaro prima si pensa alla Sampdoria. Poi al resto.
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