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Era un sospetto che cominciava ad aleggiare pesantemente intorno all'Inter, ora sembra più che altro una sentenza: l'Inter si è indebolita ulteriormente nella campagna acquisti di gennaio. Una campagna acquisti cervellotica, tra l'altro sconfessata dallo stesso Stramaccioni che, nella partita più importante giocata in questo 2013 (il derby), ha lasciato fuori tutti i nuovi arrivati.
Schelotto, Kuzmanovic, Carrizo, Kovacic, Rocchi: dei nuovi acquisti non ce n'è uno che si stia ritagliando uno spazio veramente importante. Le motivazioni sono diverse, naturalmente. Kovacic è stato catapultato a 18 anni in una squadra mediocre, essendo stato acquistato a peso d'oro e con l'onere di aver ereditato la pesantissima maglia di Wesley Sneijder. Il giovane croato, in queste condizioni, è assolutamente ingiudicabile: la decisione di prenderlo comunque a gennaio è assolutamente condivisibile perché ha consentito all'Inter di bruciare la concorrenza e di far ambientare il ragazzo, ma le valutazioni tecniche su di lui devono obbligatoriamente essere rimandate alla prossima stagione.
Diverso il discorso per gli altri acquisti, che avrebbero dovuto dare all'Inter la spinta in più per questo finale di stagione. Carrizo era il terzo portiere della Lazio, Schelotto faceva panchina all'Atalanta, Rocchi era più vicino ad una scrivania che al 100esimo gol in Serie A e non si può certo dire che Kuzmanovic sia un giocatore in grado di stravolgere un centrocampo.
E' curioso, tra l'altro, che siano stati presi tutti giocatori non inseribili nella lista per l'Europa League. L'impressione è che nessuno si stia veramente strappando i capelli ad Appiano per la prossima eliminazione dal torneo.
Ma la campagna acquisti di gennaio si sta rivelando fallimentare anche in ottica terzo posto. Si può in buona fede dire che i nuovi arrivati, complessivamente, abbiano fatto dimenticare le cessioni di Sneijder, Coutinho e Livaja? La risposta è addirittura superflua.
L'infortunio di Diego Milito ha smascherato tutte le incongruenze di una campagna acquisti non ancorata ad un vero progetto tattico. Sneijder (la cui cessione, tra l'altro, mi sembra la meno sbagliata delle tre) non è stato adeguatamente sostituito nel presente: l'olandese era considerato fino a pochi mesi fa (non nel 2010) l'unico, vero top player della rosa interista e doveva essere sostituito da un giocatore di eguale importanza nell'immediato. Invece si è puntato su un giovanissimo (giusto ma è una scelta che pagherà nel futuro, non nel presente) e su seconde, in alcuni casi addirittura terze scelte.
Se la barca affonderà il capro espiatorio sarà come sempre l'allenatore, colpevole sì ma più fuori dal campo che sul terreno di gioco ("cessioni dolorose solo per top player" è una frase che è stata smentita dai fatti). L'Inter si è palesemente indebolita a gennaio e questo deve pesare nelle valutazioni di fine stagione. Altrimenti il circolo vizioso in cui si è infilata l'Inter dal 2010 rischia di proseguire a lungo.
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