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Stramaccioni: “Coutinho? Vi dico perché andò via dall’Inter. Branca e Ausilio decisero…”

L'ex allenatore nerazzurro ha parlato del brasiliano fresco di passaggio al Barcellona

Marco Macca

In pochi conoscono e hanno potuto apprezzare, guardandolo quotidianamente da vicino, lo sterminato talento calcistico di Philippe Coutinho, l'uomo del momento, grazie al suo trasferimento dal Liverpool al Barcellona per 160 milioni di euro. Uno di loro è Andrea Stramaccioni, che ha allenato il brasiliano durante la sua esperienza all'Inter, intuendone le infinite possibilità e accettando a malincuore la sua partenza in direzione Inghilterra. In una lunga intervista rilasciata a Panorama, l'attuale allenatore dello Sparta Praga ha raccontato:

BARCELLONA - "Non sono stupito di questo approdo al Barcellona dal Liverpool per 160 milioni di euro. Phil è cresciuto molto in Premier League e soprattutto nella Selecao, meritava un top club mondiale. Ha saputo lavorare sui suoi due punti deboli dell'epoca: cercare di più la porta per affermarsi anche come goleador e il lavoro senza palla".

INTER - "Aveva già esordito nell'Inter con Benitez e fu protagonista anche nella mia gestione. Partì benissimo andando in rete sia nei preliminari di Europa League contro l'Hajduk Spalato, sia all'esordio in Campionato a Pescara. Wes giocava nella sua posizione ed ovviamente la concorrenza era in generale per Phil di alto profilo, ma la sua evoluzione era già in corso".

ADDIO E PASSAGGIO AL LIVERPOOL - "Era un'offerta difficile da rifiutare anche per il fascino del Liverpool e della Premier League, la sua volontà di andare in Inghilterra fu decisiva. Era un momento particolare e Cou era uno dei pochi prospetti giovani con un valore così alto nella nostra rosa del tempo. Bisognava aggiustare un po' il bilancio è alla sua cessione seguì poi anche quella di Wes. Anche se a malincuore capii e rispettai la decisione di Branca e Ausilio. Ma certo nessuno fu felice della sua partenza perché se ne intuiva enorme potenziale".

AMICIZIA - "Ci sentiamo ancora. Philippe è sempre stato ed è anche ora un ragazzo eccezionale. Oltre alle doti tecniche sotto gli occhi di tutti ha anche un'umiltà impressionante e una voglia di lavorare incredibile. Al suo fianco c'è tutt'ora una ragazza meravigliosa che è cresciuta con lui e che l'ha aiutato a rimanere il ragazzo semplice di quando viveva in Brasile. Questo gli ha permesso di crescere e lavorare sul suo enorme talento naturale".

COME I MIGLIORI - "Philippe oggi è migliorato tantissimo nella fase di non possesso e nel lavoro sporco anche da interno di centrocampo. Il calcio moderno va in una direzione precisa, chiede partecipazione al gioco da parte di tutti. Se il classico numero 10 comprende l'importanza di dover aiutare i compagni in mezzo al campo, diventa un fantastico interno di un centrocampo a 3 e può fare la differenza. Vedi i casi dei vari Kevin De Bruyne, David Silva, Ivan Rakitić e Luka Modrić. E Cou se supererà l'impatto di aspettative del Camp Nou ...ha tutto per diventare decisivo come loro".

MESSI - "La Pulce si integra bene con tutti coloro che "parlano" la lingua del suo modo di giocare. E Cou conosce quel linguaggio, dovrà solo gestore l'impatto ambientale. Io scommetto su di lui. Gli auguro anche pubblicamente il meglio, lo merita".

(Fonte: panorama.it)