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Stramaccioni, un po’ Mou e molto Spalletti: e quelle invenzioni…

Daniele Mari

Andrea Stramaccioni somiglia a Josè Mourinho più per il modo di relazionarsi con i giocatori che per gli schemi in campo. L’ormai ex tecnico della Primavera nerazzurra, infatti, predilige un calcio propositivo, benché lo schema utilizzato...

Andrea Stramaccioni somiglia a Josè Mourinho più per il modo di relazionarsi con i giocatori che per gli schemi in campo. L'ormai ex tecnico della Primavera nerazzurra, infatti, predilige un calcio propositivo, benché lo schema utilizzato (non sempre) sia proprio quel 4-2-3-1 tanto caro allo Special One.

Ma, come impostazione tattica e filosofica, Stramaccioni ricorda più Luciano Spalletti. "Sul 2-0 ho chiesto alla squadra di cercare di fare il terzo e chiudere la partita, non di difendersi", ha detto Stramaccioni dopo la semifinale di NexGen Series contro il Marsiglia.

Questa è la filosofia. Ma Stramaccioni è stratega anche per quanto riguarda l'adattamento dei giocatori in campo. Emblematico lo schieramento nella finale contro l'Ajax, con i due terzini entrambi "inventati" laterali proprio da "Strama". Né Simone PecoriniIbrahima M'Baye, infatti, nascono come terzini di ruolo, eppure il primo è stato uno dei migliori in campo, mentre il secondo è stato in grado di diventare concorrente credibile di uno dei maggiori talenti della Primavera, Rodrigo Alborno.

Altro must di Stramaccioni è il regista davanti alla difesa, e in questo caso aumentano sensibilmente le chances di Lorenzo Crisetig di giocarsi un posto nell'Inter "dei grandi".

Ma anche in attacco Stramaccioni è stato in grado di cambiare. E un ariete come Samuele Longo è stato spostato nelle ultime due uscite sulla fascia sinistra per lasciare spazio ad un "finto centravanti" come Marko Livaja (come fatto da Spalletti con Totti nella Roma).

Insomma, una filosofia spallettiana applicata alla sapienza tattica e gestionale Mourinhana: il futuro è della parte di Stramaccioni, lo sarà anche il presente?