Da mezz'ala a esterno offensivo, 13 gol e giocate da applausi: il francese è il trascinatore della Primavera nerazzurra
Ci sono momenti e situazioni che possono cambiare la carriera di un calciatore. Nel caso di Issiaka Kamate, stella dell'Inter Primavera, la svolta è arrivata grazie a un cambio di ruolo: da talentuosa ma discontinua mezz'ala di centrocampo, il francese si è trasformato in pochi mesi in un esterno d'attacco micidiale, in grado di segnare la bellezza di 13 gol in 26 partite tra campionato e coppe. L'ultimo ieri, nel derby contro il Milan: uno slalom speciale in mezzo ai difensori rossoneri chiuso con un sinistro a giro dal limite dell'area.
Gli elogi di Chivu
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Gran parte del merito di questa esplosione va a Cristian Chivu, tecnico della Primavera nerazzurra, che in estate ha parlato con Kamate di questa possibilità: il francese ci ha messo del suo, applicandosi con attenzione e voglia di migliorarsi, e oggi raccoglie i frutti di questo lavoro. L'allenatore interista lo ha pubblicamente elogiato al termine del derby: "Kamate ha margini importanti, soprattutto considerando che sta giocando in un ruolo nuovo, che si sta abituando a fare: fino all'anno scorso faceva la mezz'ala, ha sempre giocato in mezzo al campo.
Mi fa piacere che si è calato subito nella nuova realtà: l'invenzione non è mia, abbiamo parlato e discusso insieme, prima dell'inizio della stagione gli ho detto cosa pensavo di lui, delle sue qualità. Sta imparando a fare determinate cose, ha ancora alti e bassi, ma ultimamente è migliorato anche dal punto di vista della personalità, è maturato nel capire cosa fare in quel ruolo, e i frutti li vediamo. È arrivato a 12 gol in campionato, è un traguardo importante per un'ala: spesso si dice che mancano gli esterni alti, lui può farlo".
Le riflessioni dell'Inter
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L'Inter, ora, si gode le giocate di Kamate: sotto contratto fino al 30 giugno 2026, il classe 2004 è uno dei prodotti più interessanti del settore giovanile nerazzurro, ed è ora pronto al salto tra i professionisti. La sua esplosione nel ruolo di esterno d'attacco, tuttavia, impone delle riflessioni: ad oggi non avrebbe una collocazione precisa nello scacchiere tattico della Prima Squadra, che da anni - con Conte prima e con Inzaghi poi - si è specializzata nel 3-5-2.