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Talenti da vendere: da Alborno a Longo, enciclopedia della Primavera Inter

Alessandro De Felice

In un periodo nel quale è il Fair Play Finanziario a farla da padrone, l’Inter il prossimo anno potrà e dovrà contare anche su alcuni elementi della Primavera, per rinforzare il proprio organico. Andiamo a studiare quelli che, con molta...

In un periodo nel quale è il Fair Play Finanziario a farla da padrone, l'Inter il prossimo anno potrà e dovrà contare anche su alcuni elementi della Primavera, per rinforzare il proprio organico. Andiamo a studiare quelli che, con molta probabilità, faranno il grande passo, e potranno ricongiungersi il prossimo anno al loro ex mister Andrea Stramaccioni.DI GENNARO. Ha dimostrato, almeno per ora, di potersi allenare con i grandi. Difficilmente l'anno prossimo potrà ricoprire il ruolo di terzo portiere, ma fondamentalmente ha tutte le carte in regola per crescere e guadagnarsi i pali di San Siro. Sino ad ora con la Primavera, ha sfornato ottime prestazioni, che hanno permesso all'Inter di avere una delle difese migliori del campionato. Esplosivo tra i pali, bravo anche nelle uscite, fa sentire la sua voce ai suoi compagni ogni minuto della partita.M'BAYE. Terzino destro e all'occorrenza difensore centrale, è uno dei più pronti in assoluto. Fisico snello e longilineo, ha grande potenza nelle gambe. Bravissimo nel gioco di testa, non è un terzino di grande spinta. Di sostanza nei contrasti, al 99% si aggregherà con gli altri a Pinzolo.ALBORNO. E' arrivato in Italia con il soprannome di 'Ronaldo paraguaiano'. Prima Stramaccioni e poi Bernazzani, hanno capito che si poteva fare la fortuna di questo giovane schierandolo sulla sinistra, ma in difesa. E' dotato di un ottimo mancino, compensa le discese di M'Baye sulla destra con le sue grandi falcate. Cross al bacio per gli attaccanti nerazzurri, sta migliorando anche nella fase difensiva. Ha tutto per sfondare.SPENDLHOFER. La scuola Bayern Monaco è una delle migliori, lui lo dimostra di continuo. Difensore centrale roccioso e grintoso, non disdegna le buone giocate. Sensazionale di testa, quando c'è lui difficilmente si passa. Ha avuto bisogno di sei mesi di ambientamento, ma ne è valsa la pena.CRISETIG. Lo vedi toccare la palla con quel sinistro morbido e vellutato e pensi immediatamente a Thiago Motta. Ha giò esordito con la prima squadra in Champions League e si allena con loro da oltre due anni. Visione di gioco straordinaria, tocco di palla vellutata, ha imparato anche a battere pregevoli calci di punizione. Centrocampista da tenerselo stretto a lungo.DUNCAN. Fisicamente una roccia, ricorda Muntari. A differenza del ghanese, ha la testa sulle spalle e tanta tanta voglia di mettersi in luce. Il migliore forse in fase di interdizione, mostra gran temperamento in ogni gara. Se qualcuno avesse dei dubbi, chieda agli arbitri che si sono alternati quest'anno lungo il suo cammino. Deve migliorare soltanto un pò nello stretto, ma per il resto non ci sono carenze.BESSA. Genio e classe limpidissimi. Ha talento da vendere ed è quello col tasso tecnico maggiore nella sua squadra. Colpi di tacco, cambi di gioco, giocate di prima per lui sono l'ABC del calcio.  Lui vorrebbe rimanere all'Inter per allenarsi con grandi campioni, ma sa anche che se si vuole conquistare quella maglia, deve lavorare sodo e a lungo. Non si esclude per lui un prestito di un anno, per mettersi in luce in serie A. Va bene ovunque, l'importante è giocare con continuità per poter poi tornare alla base.LONGO. E' in comproprietà tra Inter e Genoa. Tassativo non perdere il 50% del suo cartellino per nessun caso al mondo. Può giocare sia da prima punta che da seconda. Copre in maniera perfetta entrambi i ruoli, ma grazie a Stramaccioni, forse ha capito che è portato di più ad agire intorno alla prima punta, vista le sue doti di inserimento da dietro. Se l'Inter rinnoverà la comproprietà, sarà a Pinzolo al 100%.LIVAJA. E' un pò matto, ma ben venga. Si spera non faccia però la fine di Alibec, partito bene ma poi scomparso nel dimenticatoio. Fisicamente è di un'altra categoria e lo prova il fatto che a Cesena, nei primi sei mesi di campionato aveva già collezionato tre presenze in serie A. Un toro d'area di rigore, bravissimo nel gioco di testa, è dotato anche di un gran tiro dalla distanza.