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Non è stato certo l'inizio di stagione che l'Inter e i suoi tifosi si aspettavano. In casa del Sassuolo, gli uomini di Spalletti sono stati battuti da una squadra, quella di De Zerbi, che nel primo tempo ha giocato meglio dei nerazzurri, e che nella ripresa è riuscita a mantenere il vantaggio arrivato grazie al rigore di Berardi con senso tattico e compattezza. Dal canto suo, l'Inter ha steccato serata, mettendosi in condizione di dover partire con l'handicap. Troppo poco per una squadra che punta ai vertici. Questa l'analisi de la Gazzetta dello Sport:
"Un tango argentino più triste che mai. Ti aspetti la dura legge di Icardi, ti ritrovi ad ammirare Giangiacomo Magnani, semisconosciuto centrale di 22 anni al primo esame in Serie A che quasi non fa toccare palla al capocannoniere dello scorso anno. Vuoi ammirare gli sprint del Toro Lautaro, riscopri il tocco felpato di un vecchio principe che diventa il collettore delle brillanti idee di De Zerbi. E la prima sorpresa del campionato è servita. L’Inter stellare stecca davanti a un Sassuolo (...). Cade soltanto a causa di un rigore segnato dal solito guastafeste Berardi, che ai nerazzurri ha segnato 4 volte nelle ultime 6 partite. Ma fa troppo poco per recuperare: regala un tempo agli avversari e nella seconda parte crea appena due occasioni da gol. Una se la divora proprio Icardi, l’altra gliela strappa Consigli con un guizzo strepitoso sulla zuccata di De Vrij (...). L’anno scorso perse entrambe le partite e la statistiche raccontano che dall’inizio del 2015 è stata sconfitta ben 7 volte dai neroverdi, almeno 3 volte più di ogni che contro ogni altro rivale nello stesso periodo. Tuttavia, l’alibi della bestia nera non regge".
(Fonte: la Gazzetta dello Sport)
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