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Le voci sembrano non scalfirlo. D'altronde, in questi anni ci ha fatto il callo, rispondendo a modo suo. Gol e coerenza. Professionalità. Ma, soprattutto, una sincera voglia di Inter, a dispetto di sussurri e insinuazioni. Mauro Icardi ha messo man mano tutti a tacere: coloro che non lo consideravano all'altezza di vestire nerazzurro all'inizio della sua avventura interista; coloro che hanno messo in discussione il suo attaccamento alla maglia e alla sua professione; coloro che hanno contestato (e che, seppure in minoranza rispetto a qualche tempo fa, contestano ancora) il suo status di leader e capitano dell'Inter del presente e del futuro. Lui, Maurito, ha lasciato correre, rispondendo con i gol (29 anche nell'ultima Serie A, numeri che gli sono valsi il secondo titolo di capocannoniere in carriera) e con atteggiamenti di chi ha tutte le intenzioni di mettersi al servizio della squadra, senza badare troppo a rumours e clausole rescissorie. Una dimostrazione continua, e che si sta prolungando anche in questi primi giorni di mercato.
Eh già, perché proprio nei giorni in cui è in vigore la clausola di 110 milioni di euro valida per l'estero che gli permetterebbe di liberarsi dal contratto con l'Inter e volare chissà in quale big europea, lui, Mauro Icardi, ha risposto da capitano vero, da uomo spogliatoio, da leader di un gruppo che punta a scalfire il trono della Juventus in campionato e a sovvertire più pronostici possibile in Champions League. Come? Con il telefono. Sì, perché Mauro non ha esitato a chiamare tutti i nuovi acquisti nerazzurri di questa sessione di calciomercato (Stefan de Vrij, Kwadwo Asamoah, Radja Nainggolan, Lautaro Martinez e Matteo Politano) per spiegare a tutti il significato profondo dell'Inter e dei suoi meravigliosi tifosi.
"Benvenuto all'Inter": Icardi ha fatto gli onori di casa, così come Luciano Spalletti. Le due colonne d'Ercole che hanno accolto i nuovi arrivati nel mare nostrum nerazzurro. Una testimonianza tangibile di attaccamento all'universo interista, di vicinanza. C'è lo spettro clausola (a proposito, ancora 9 giorni di pazienza, poi anche questo discorso verrà finalmente messo da parte), ma i soldi poco possono fare di fronte a questi dati di fatto.
Per il rinnovo c'è tempo, è volontà di entrambe le parti arrivare quanto prima a un accordo. In silenzio, senza pressioni e disturbi. La serenità nell'ambiente è totale, agevolata anche dall'obiettivo Champions raggiunto lo scorso 20 maggio all'Olimpico e dal mercato ambizioso e concreto portato avanti fin qui dalla società. Proprietà, dirigenti e Icardi guardano avanti, insieme, verso un orizzonte tutto nerazzurro. Certo, battere tutto e tutti non sarà facile (soprattutto in caso di arrivo di un certo Cristiano Ronaldo...), ma quel che conta è che Mauro vuole provarci con la maglia dell'Inter addosso. Il suo numero 9, la sua fascia di capitano. Prendendo per mano chi è arrivato ora e chi, come lui, del mondo nerazzurro è ormai perdutamente innamorato.
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