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Thiago Motta, segnale all’Inter: candidatura seria per la panchina del futuro

Fabio Alampi

L'ex centrocampista nerazzurro, oggi allenatore del Bologna, si sta affermando come uno dei migliori tecnici emergenti

Se la partita di oggi fosse stata un esame, beh, non ci sarebbe alcun dubbio sull'esito finale: promosso a pieni voti. Thiago Motta è stato l'artefice del successo del suo Bologna sull'Inter: una vittoria incontestabile, la quinta nelle ultime 7 gare di campionato, che proietta i rossoblu al settimo posto in classifica. Un successo arrivato grazie alla forza delle idee e alla capacità di lettura di colui che si sta affermando come uno dei migliori allenatori emergenti del calcio italiano.

Idee e coraggio

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Ex centrocampista dalla strordinaria intelligenza calcistica, Thiago Motta sta dimostrando di saperci fare anche in panchina. Prendiamo le ultime gare del Bologna: manca il centravanti? Ci si inventa Ferguson, centrocampista offensivo, nel ruolo di guastatore, o Barrow, attaccante esterno, a svariare su tutto il fronte offensivo, non dando punti di riferimento e aprendo spazi per il devastante Orsolini di queste settimane (4 gol nelle ultime 5 partite). A questo si aggiunge il coraggio nel lanciare ragazzi giovani o con poca esperienza in Serie A, da Posch a Zirkzee, da Sosa a Dominguez. Tutte doti mostrate anche alla guida della Spezia - dove ottenne un'agevole salvezza con una squadra data da molti per spacciata - e, l'anno prima, del Genoa, seppur con scarsi risultati.

Segnale all'Inter

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Normale, quanto inevitabile, che il nome di Thiago Motta venga accostato alla panchina dell'Inter del futuro, prossimo o remoto che sia. Il successo di oggi del suo Bologna è solamente l'ultimo segnale lanciato al calcio italiano e non solo, e in viale della Liberazione non passerà di certo inosservato. Al momento Simone Inzaghi non rischia il posto, forte anche di un contratto fino al 30 giugno 2024, e nei programmi della dirigenza nerazzurra non è previsto un cambio di allenatore nemmeno nella prossima stagione. È indubbio, però, che un profilo come quello dell'ex centrocampista italo-brasiliano stuzzichi parecchio: giovane, propositivo, concreto e con un palmares e un carisma che parlano da soli. Il futuro è tutto dalla sua parte.