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Thohir: “Ecco il mio progetto. Non cedo, ci stiamo espandendo. Stadio e ricavi…”

Simona Castellano

Erick Thohir, in questi giorni a Milano, ha rilasciato una lunga intervista a Inter Channel. Il presidente dell’Inter ha analizzato la partita di ieri, soffermandosi sulle prestazioni dei singoli, ma ha parlato anche di tifosi – ieri...

Erick Thohir, in questi giorni a Milano, ha rilasciato una lunga intervista a Inter Channel. Il presidente dell'Inter ha analizzato la partita di ieri, soffermandosi sulle prestazioni dei singoli, ma ha parlato anche di tifosi - ieri in tanti allo stadio -, dell'obiettivo stagionale, del progetto e del brand.

Queste le sue parole al canale tematico nerazzurro:

-Considerazioni sulla partita con il Napoli? 

"Prima di tutto voglio ringraziare i tifosi. È stato incredibile avere quasi sessanta mila persone allo stadio. Ho apprezzato davvero, è importante rimanere vicini alla squadra in questo momento. Abbiamo giocato bene, è stata una delle migliori prestazioniMolti giocatori hanno fatto bene: Kondogbia ha dimostrato che palla al piede è difficile da fermare. Chiaramente per lui è più difficile, perché è un giocatore giovane ed è in Italia solo da qualche mese. Crediamo fortemente in lui e crediamo che possa diventare un giocatore davvero forte e importante per il nostro futuro. Brozovic può giocare dappertutto: sulla destra, in mezzo, in attacco, in difesa, ha un buon tiro, è bravo nei passaggi, corre tantissimo. Anche lui è un pezzo importante della nostra Inter. Personalmente lo ringrazio, sta giocando alla grande da quando è arrivato ed è cresciuto molto. Icardi, da capitano, è molto continuo, alcuni dimenticano che ha solo 23 anni. Ha segnato 51 gol in 101 partite, è una statistica ottima. Perisic corre tanto, attacca bene, si vede anche in difesa, è bravo a creare occasioni. D'Ambrosio ha giocato bene, Jovetic anche si sta integrando. Crediamo molto in Stevan, è un tassello importante per noi. La coppia Icardi-Jovetic può essere letale. Questa è la nostra situazione: abbiamo preso diversi giocatori in estate. Nelle ultime cinque partite Mancini dovrà riuscire a spingere al massimo, anche i ragazzi devono sentirsi orgogliosi di indossare questa maglia. Miranda, Medel e Icardi sono degli esempi da seguire, indicano la via da prendere".

-Cosa pensa dei risultati delle ultime giornate? 

"È il bello della Serie A, perdiamo con il Torino, poi guardi gli altri risultati e tutto cambia. La Roma stava perdendo, l'Atalanta ha avuto l'occasione del 4-2, poi alla fine è arrivato il 3-3. I giallorossi hanno pareggiato, hanno perso due punti e noi ci siamo avvicinati. È importante mettere pressione alle altre squadre. Ci sono ancora cinque partite, dobbiamo trovare continuità e mostrare a tutti che l'Inter è capace di giocare bene. Possiamo ancora raggiungere il nostro obiettivo".

-Sui giornali si scrivono tante cose sul futuro societario dell'Inter...

"Benvenuti in Italia! I giornali scrivono sempre cose diverse. Io sono qui da due anni e cerco di ricostruire la squadra, Moratti mi aiuta, mi dà consigli. Stiamo seguendo la giusta direzione. Le nostre entrate crescono, le nostre prestazioni migliorano, abbiamo una buona squadra, un grande allenatore. Abbiamo costruito un forte management. I risultati si vedono, se guardiamo quanti punti avevamo raccolto negli ultimi due-tre anni, abbiamo fatto meglio quest'anno. Stiamo crescendo non solo dal punto di vista sportivo, ma anche da quello commerciale. Io sono il presidente, mi impegno nei confronti dei tifosi, nei confronti di Moratti. Voglio che l'Inter torni a essere grande. È un processo, per questo diciamo che è un piano quinquennale. Abbiamo raggiunto gli obiettivi preposti, l'affluenza allo stadio sta crescendo. Ci stiamo espandendo in Cina, in Indonesia, in Arabia Saudita, in Brasile, in Argentina. Siamo sulla strada giusta. Da presidente, voglio essere sicuro che l'Inter cresca e torni a essere tra i top team. Non c'è l'intenzione di cedere le quote di maggioranza. Sono stato al DC United, ci sono stati alti e bassi in questi anni, ma sono ancora lì a supportare la squadra. Non so perché i giornali scrivano così, non so perché dicano che la squadra è sull'orlo della bancarotta, che litigo con Mancini e che non ho buoni rapporti con Moratti. Non ne ho idea. I media devono dire la verità, devono controllare i bilanci. Io sono proprietario di una compagnia di media, ma rispetto i nostri lettori e chi prende le decisioniIo rimango, avrò la maggioranza. Ho bisogno di supporto. Se avremo la possibilità di avere un partner strategico che possa rendere l'Inter più forte, perché no? Nelle altre parti del mondo succede lo stesso. Dobbiamo essere aperti verso il mondo, perché siamo una delle migliori 20 squadre. Tutti i club crescono, anche noi dobbiamo farlo. Volevamo avere uno stadio tutto nostro, adesso anche il Milan vuole lavorare con noi. Non c'è niente di strano, in tutto il mondo succede, nell'NBA, Lakers e Clippers condividono la stessa arena. Ciò che conta di più per noi è migliorare e crescere e rendere l'Inter sempre più forte in ogni ambito, sportivo e commerciale".

-Tornerà per Inter-Udinese di sabato prossimo? 

"Ad aprile sono venuto qui diverse volte. È bello incontrare, la dirigenza, i tifosi, tornare in questo splendido ufficio. Stiamo effettuando dei lavori alla Pinetina, li ho seguiti. Fa parte del mio lavoro. Tornerò, è un mio obbligo. Sarò qui per la partita contro l'Udinese, andrò a Parigi per altri impegni personali. I giornali scriveranno che sarò a incontrare il Paris Saint-Germain, ma non è così. Ogni volta che vado a Parigi lo scrivono! Nasser Al Khelaifi è un amico, ci supportiamo a vicenda. Non sarò a Parigi per il calcio, ho anche altre cose da fare. Tornerò a Milano per supportare la squadra, per stare vicino alla società quando ci sarà bisogno. Tornerò qui a maggio, non stupitevi di rivedermi qui. È bello stare vicino alla squadra".

(Fonte: Inter Channel)