Erick Thohir, evidentemente, ha finito le carote. Il presidente nerazzurro, infatti, ha lasciato messaggi concilianti e appelli all'interismo a Nyon e, prima di partire per Milano, ha fatto capire a squadra e tecnico che è finito il tempo delle carezze: ora vuole punti, uno sull'altro, senza altri stop, a partire da domani.
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Thohir ha finito le carote, bastone per tutti. Mazzarri? Occhio all’ex “avvelenato”…
Erick Thohir, evidentemente, ha finito le carote. Il presidente nerazzurro, infatti, ha lasciato messaggi concilianti e appelli all’interismo a Nyon e, prima di partire per Milano, ha fatto capire a squadra e tecnico che è finito il tempo...
Stilettata numero uno: «Come giudico il lavoro di Mazzarri finora? La prossima partita di campionato la avremo in casa e sarà obbligatorio far punti. So benissimo qual è la differenza tra conquistarne 1 o 3, ma mi limito a dire che nei prossimi 3 turni di Serie A dovremo sempre far punti. Contro il Verona sono convinto che ci riusciremo, ma le vere sfide, quelle più importanti, per noi saranno contro Milan e Roma. Interpretarle bene ci potrà dare una spinta importante in classifica».
Stilettata numero due: «Se voglio fare un appello ai tifosi e lanciare loro un messaggio? No, nessun messaggio. Mi auguro che un messaggio ai tifosi lo lancino i giocatori sul campo».
Per chi ha ben presente lo stile dei messaggi di Thohir, la differenza rispetto al passato non può essere passata inosservata. La pazienza sta finendo e dall'Inter ora ci si aspetta una reazione, forte.
Ma il ciclo che attende Mazzarri è tutt'altro che semplice: Inter-Verona, Milan-Inter, Roma-Inter e Inter-Udinese. In parole povere, due ex nerazzurri a chiudere un poker di sfide durissime con derby e la mission impossible all'Olimpico.
E se Mandorlini non può certo avere il dente avvelenato, si può solo immaginare con quale gusto Andrea Stramaccioni possa pensare di servire fredda la sua "vendetta sportiva" verso chi gli ha soffiato la panchina (a detta di Aronica già a gennaio 2013).
Inter-Udinese è in programma il 7 dicembre, praticamente tra un mese. Un mese in cui Mazzarri si gioca la permanenza ma in cui molti giocatori si giocano la conferma. Perché Thohir è stato chiaro: sotto esame non c'è solo il tecnico.
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