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Thohir, ipotesi di accordo: quote di minoranza ma ruoli chiave ai suoi uomini

Riccardo Fusato

“Non è un problema di quote di minoranza o maggioranza. Quello che conta è che questa operazione porti un grosso vantaggio per l’Inter. Altrimenti lasciamo stare. E comunque non credo che siano giorni decisivi». E’ questo il...

"Non è un problema di quote di minoranza o maggioranza. Quello che conta è che questa operazione porti un grosso vantaggio per l’Inter. Altrimenti lasciamo stare. E comunque non credo che siano giorni decisivi». E' questo il pensiero di Massimo Moratti intercettato sotto gli uffici della Saras ieri mattina.

Il numero uno nerazzurro è molto legato all'Inter e prima di fare passi importanti ci vuole pensare bene. Dal 1995 ad oggi è riuscito ad emulare il padre Angelo in fatto di successi, ma adesso è ben conscio che, senza un aiuto esterno tanti suoi progetti, in primis quello dello stadio, potrebbero naufragare. Il presidente è ormai un anno che cerca soci che portino prima di tutto liquidità nelle casse societarie ed in secondo luogo siano parte attiva per la costruzione del nuovo stadio, cosa che al momento Thohir non sembra avere messo come priorità. Un altro problema è l'assetto societario; Moratti non vuole che il club sia stravolto negli assetti societari. Di contro il magnate indonesiano, dopo averci pensato bene ed avendo analizzato i costi ha  deciso di affondare il colpo. Però per fare un investimento così importante chiede di comandare e vuole la maggioranza.

Del resto Moratti è bem conscio che, senza i soldi di Thohir, il mercato dell'Inter sarà di basso profilo e il progetto stadio sarebbe accantonato, forse in maniera definitiva. Ad oggi dunque la situazione è ben chiara. Il magnate è interessato ad un ritorno sportivo, vuole rinforzare la rosa, cambiare alcuni aspetti commerciali e vuole soprattutto avere voce in capitolo nelle decisioni. . Il compromesso potrebbe essere quello che vede un’entrata in minoranza ma ottenendo di mettere almeno qualche suo uomo in ruoli chiave all’interno del club. Sempre che Moratti accetti, sarebbe comunque un’operazione complessa perché passerebbe da un non facile cambio di governance e di statuto sociale.