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"Vendere prima di comprare". Sono ormai tre anni che il leitmotiv dell'Inter delle campagne acquisti dell'Inter è sempre lo stesso.
Il problema è che il materiale umano, in casa nerazzurra, scarseggia e le richieste per i giocatori in esubero sono per lo più ipotetiche e comunque sempre molto lontane dal concetto di appetibili: il discorso vale per Guarin, vale per Alvarez e vale più o meno per tutti i giocatori con cui l'Inter vuole fare cassa.
Nei giorni in cui le squadre di Premier non negano 30 milioni praticamente a nessuno, o in cui la Juve riesce addirittura a farsi pagare 6 milioni di euro per la sua ultima punta (che guadagna anche 3 milioni, cioè quanto Guarin), desta un po' di preoccupazione la situazione del mercato in uscita nerazzurro, più che mai decisivo anche per quello in entrata.
E allora torna nuovamente di moda l'incubo dei tifosi nerazzurri: il "sacrificio". Dal momento che non si riesce a cedere chi si vorrebbe cedere, ecco che ci si potrebbe trovare nella condizione di dover sacrificare appunto chi proprio non si vorrebbe.
Chiusa la porta in faccia al Real Madrid per Kovacic, Thohir si è trovato l'altra squadra di Madrid al campanello: 30 milioni per Handanovic e Icardi la proposta dei Colchoneros. Una proposta che fa sorridere se si pensa che il Barcellona ha appena preso Claudio Bravo, portiere del Cile che sarà pure "Bravo" ma lontano anni luce da Handanovic, per 12 milioni.
Il presidente nerazzurro ha gentilmente declinato ma il timore resta: si può fare ben poco con i 3 milioni incassati dalla metà di Livaja e allora l'idea è che il cartello "incedibile" possa ben presto essere sostituito da quello "parliamone".
Cedere Handanovic, in questo momento, sarebbe un autogol tecnico dal momento che Bardi è andato al Chievo e che non avrebbe senso poi investire su un altro portiere di medio-alto livello con il predestinato già "caldo".
Cedere Icardi, invece, rappresenterebbe un autogol sia tecnico che economico. Maurito è il futuro centravanti dell'Argentina (parola di Sabella), non ha ancora giocato una sola stagione intera con la maglia dell'Inter (è entrato in campo a febbraio) e il suo valore (infortuni permettendo) è in continua ascesa.
A meno di offerte indecenti (ma non è nella filosofia dell'Atletico reinvestire i 40 milioni incassati da Diego Costa in un solo giocatore), non si vede la ragione per cui l'Inter dovrebbe vendere un 20enne con margini di crescita ad oggi ancora inesplorati anche per una cifra vicina ai 30 milioni.
Per far digerire un addio così alla "piazza", servirebbe poi un colpo da cifre più o meno simili (e dove si trova un bomber da 30 milioni che guadagna 800.000 euro?), facendo di fatto crollare il vantaggio economico dell'operazione.
Per cui, qualora l'Atletico Madrid dovesse nuovamente bussare a casa Thohir, il consiglio non puo' che essere uno: non apra quella porta.
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