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Thohir pensa in grande: 120 mln per un Meazza 5 stelle a tutta Inter. Ecco il piano

Lorenzo Roca

Lo stadio a Milano è diventato una questione di vita o di morte… sportiva s’intende. Inter e Milan sono consapevoli che una pronta rinascita passa dalla costruzione di un nuovo stadio o comunque dalla gestione privata di un impianto...

Lo stadio a Milano è diventato una questione di vita o di morte... sportiva s'intende. Inter e Milan sono consapevoli che una pronta rinascita passa dalla costruzione di un nuovo stadio o comunque dalla gestione privata di un impianto in tutta autonomia. Il Corriere della Sera di oggi relaziona ampiamente in merito alla strategia nerazzurra in questo ambito, con lo stadio Meazza che resterà solo nerazzurro:

«Niente è come esserci. Meglio se soli. Il Milan avrà un nuovo stadio e l’Inter si tiene stretta il vecchio San Siro, teatro di tante imprese. Per il club di nerazzurro, dopo il primo sì dalla Fondazione Fiera, cambia poco: il presidente Erick Thohir è sempre stato convinto che per realizzare un progetto vincente, sotto tutti i punti di vista, fosse indispensabile per Inter e Milan avere due stadi autonomi.

E, infatti, il magnate indonesiano aveva già stabilito di investire 120 milioni per ristrutturare San Siro, convinto che non abbandonare la vecchia ma pur sempre suggestiva casa fosse la soluzione migliore per il suo club. Ne ha parlato ovviamente anche con Massimo Moratti che condivide. I lavori per un primo restyling, in vista della finale di Champions League del 2016, sono già iniziati, ma lo stadio verrà rimodernato solo a partire dal 2018.

Non tanto all’ esterno per non perdere quell’iconicità che l’ha reso famoso nel mondo, ma all’interno. Il tanto discusso terzo anello sarà abbattuto non solo per motivi estetici ma anche per ridurre la capienza a 60 mila posti che l’Inter confida di avere sempre occupati. I lavori di ristrutturazione consentiranno, inoltre, di migliorare la visibilità degli spettatori di alcuni settori e di realizzare quei servizi integrati che le attuali strutture di San Siro rendono incompatibili».