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Erick Thohir ha inviato un messaggio all'Inter: lottare con le unghie e con i denti per raggiungere il sesto posto che vale la qualificazione ai preliminari di Europa League. Il presidente nerazzurro non vuole perdere la vetrina europea, nemmeno se si tratta dell'Europa meno nobile.
Non è solo una questione di soldi, è una questione di prestigio, di brand, di sponsor, di ribalta internazionale, di capacità di attrazione verso i grandi campioni. Un'Inter nuovamente fuori dall'Europa frenerebbe quel processo di rinascita che la società sta faticosamente cercando di portare avanti.
Ma ieri Roberto Mancini, in conferenza stampa, sollecitato da FCINTER1908.IT non è sembrato prossimo alla disperazione nel caso in cui questa qualificazione all'Europa League (che farebbe cominciare la prossima stagione, giova ricordarlo, ai primi di agosto) dovesse non arrivare: "Ovviamente ora viene meno un obiettivo importante e non ne abbiamo uno preciso. Anche perché magari l’anno prossimo conviene non fare le Coppe per ricostruire meglio. Ma la squadra ora deve essere brava a trovare le giuste motivazioni per affrontare le ultime 11 gare di campionato", ha spiegato con sincerità il Mancio.
E non ha tutti i torti. Generalmente (non sempre ma nella maggior parte dei casi sì), l'Europa League toglie un grande quantitativo di energie, soprattutto nella fase iniziale, quando spesso le squadre sono costrette a trasferte massacranti.
Ma l'Inter questo sesto posto, che definire un "obiettivo" ha il sapore della beffa, deve cercare comunque di centrarlo. Magari costerà una tourneé remunerativa (spesso le date dei preliminari coincidono proprio con i tour internazionali e l'Inter ne ha già uno in programma in Asia), magari non porterà introiti perché la Uefa li bloccherà, ma all'Europa League è legato il rifinanziamento concesso all'Inter lo scorso anno. Il business plan, infatti, prevedeva per i prossimi cinque anni, come condizione minima, proprio la qualificazione all'Europa League. Questo comporterà un tasso di interesse più alto? Probabile.
E' anche per questo, ma non solo per questo, che Thohir insiste per raggiungere a tutti i costi un sesto posto comunque non in linea con il blasone dell'Inter. Magari non si "ricostruirà meglio" (per citare Mancini) ma ora la cassa è più importante. E senza Europa...il piatto piange.
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