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È come se l’aspettava, il mondo Inter? Come è andato l’impatto con il nuovo ambiente?
—«Ho trovato quello che immaginavo prima di metter piede qui: una grande squadra, una società organizzata, allenamenti di alta qualità. Adoro esserci».
Presto per fare confronti, forse. Ma qual è la prima grande differenza tra Germania e Italia che ha notato?
—«Il calcio è calcio ovunque, specie ad alti livelli. Ma qui c’è più attenzione all’aspetto tattico: lo sapevo già, ora l’ho toccato con mano».
Che cosa le ha raccontato papà Lilian della Serie A?
—«Che è cambiata molto rispetto a quando giocava lui in Italia. Ma mi ha spinto a scegliere questo campionato. Mi ha convinto spiegandomi: “È un Paese che vive per il calcio, ti troverai bene”. E infatti eccomi qui».
Ha inciso sulla scelta, suo padre?
—«Sì. Avevamo diverse opzioni in mano, le abbiamo valutate tutte. Lui mi ha consigliato l’Inter».
Il Milan è stato molto vicino a prenderla. Lo sa che il prossimo derby sarà per lei più caldo del solito?
—«Eh, i tifosi del Milan saranno arrabbiati con me... Ma pazienza! Ognuno fa le sue scelte, io so perché l’ho fatto. Non sono preoccupato dei fischi che mi arriveranno. Tanto è un derby, sarebbero arrivati in ogni caso».
Lei è molto attivo sui social. Come si pone di fronte alle critiche?
—«Mi diverto molto con i social, è vero. Certo, è un mondo aperto, tutti hanno la possibilità di parlare ed è più facile farlo dietro un computer che faccia a faccia. Sono un personaggio pubblico: dicano pure, non mi tocca. Però ha anche aspetti positivi. E se devo fare un bilancio, è più l’amore che ricevo rispetto alle cattiverie».
Ha visto Zhang, qui a Tokyo?
—«Sì, venerdì a pranzo. Mi ha abbracciato, mi ha detto che era felice di vedermi qui e che non vede l’ora di seguirmi dal vivo».
Se la sente di promettere che farà più di 13 gol, il suo record?
—«Lavoro per questo. Quando cominci una stagione, è sempre per far meglio rispetto al passato no?».
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