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"Gioiello in oro, chiaro. Firmato Piero Ausilio, il d.s. che lo ha inseguito e corteggiato per due anni, prima di poterlo...indossare. Firmato pure Beppe Marotta, che a fine giugno - nei giorni in cui il Milan pareva aver preso la pole position - diede l’ok per l’accelerata con l’ultimo rialzo sull’ingaggio. Voltandosi indietro, a Marotta tornerà in mente il suo colpo a parametro zero per eccellenza, quel Paul Pogba arrivato da Manchester svincolato alla Juve e rivenduto (allo stesso United) per 115 milioni. Thuram nella scia del connazionale, allora. Perché proprio a Pogba può essere accostato, l’attaccante. Oppure allo stesso Onana. Thuram è il paradigma perfetto di quel che si propone di fare l’Inter: valorizzazione di un asset sotto ogni punto di vista, economico e puramente sportivo".
"Finora Marcus si è completamente immerso nell’interismo , al punto da citare nelle esultanze i grandi nerazzurri di ieri, ma pure i compagni di oggi. Ad esempio, si è messo le mani alle orecchie come il Mauro Icardi dei bei tempi a San Siro e a Napoli ha fatto roteare la maglia come Adriano. Ha pure ripetuto assieme a Dimarco il classico festeggiamento dell’esterno, ma quando ha imbracciato il fucile in stile Lukaku, Lautaro gli ha fatto no con la manina. Gioia ed esultanze a parte, l’impatto del francese è stato devastante sotto il profilo strettamente tecnico: tutto figlio di un’attenzione al lavoro e una cura del particolare che in casa nerazzurra ha colpito chiunque, a tutti i livelli. Thuram migliora chi gioca vicino a lui", si legge sul quotidiano.
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