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L'Italia nei suoi ricordi
—Figlio d'arte, Marcus è stato in Italia insieme a suo padre Lilian che ha giocato nella Juventus. «Nei miei ricordi? Il cibo, uuhhhh. A Parma per la verità ero piccolissimo, a Torino invece ricordo la scuola, gli amici, il parco: ero un bambino molto contento, poi siamo andati a vivere a Barcellona. Cosa c'è di italiano in me? "Non lo posso dire... Ok, va bene: mio padre mi dice sempre che quando subisco un fallo rimango troppo tempo a terra. La prima a San Siro? Ho visto Milan-Juve e segnò Trezeguet dopo una rovesciata di Del Piero. Entrarci da protagonista? Non vedo l’ora, è un pensiero fisso nella mia testa. San Siro è uno degli stadi più belli del mondo, mitico per chiunque faccia il calciatore. Sicuramente la Serie A è cambiata da quando giocava papà in Italia ma lui mi ha spinto a scegliere questo campionato. Mi ha spiegato che è un Paese che vive per il calcio. Avevo diverse opzioni ma papà mi ha consigliato l'Inter».
C'è sempre un motivo
—Marcus ha scelto di approdare all'Inter, il club che lo avrebbe preso anche due anni fa prima di farsi male. «Il club nerazzurro e i suoi dirigenti mi sono stati vicini anche dopo essermi fatto male. Mi hanno consolato. Questa cosa non l’ho dimenticata. E così ora è stato naturale scegliere loro. Avere la possibilità di ricominciare quello che il destino mi aveva tolto due anni fa: incredibile. Il Milan stava per prendermi? I tifosi rossoneri ce l'avranno con me, ma pazienza. So perché ho scelto l'Inter e non mi preoccupano i fischi, che tanto nel derby arrivano comunque».
Seconda stella a destra...
—«Lo scudetto è il nostro obiettivo - ha aggiunto l'attaccante interista - e lavoriamo ogni giorno per quello, vogliamo essere contenti a fine stagione. Se l'ho detto al mio ex compagno Sommer? No, lui è troppo riservato. Spero arrivi, ma... non parla mai. Il mio idolo? Adriano, sapeva fare tutto e a lui mi ispiro. Perché no Ronaldo? Beh, ma a lui non posso neanche lontanamente pensare. Mio papà non dormiva tutta la settimana prima di affrontarlo, lo ricordo bene. Ho incontrato il presidente Zhang venerdì a pranzo. Mi ha abbracciato, mi ha detto che era felice di vedermi qui e che non vede l’ora di seguirmi dal vivo. Io mai nel 3-5-2? A volte ci ho giocato col Borussia, devo capire come funziona col mister. Lautaro? Mi ha stupito, mi ha impressionato dal vito, è più forte di quanto pensassi. Più di 13 gol? Lavoro per questo, per migliorarmi».
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