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«Il primo con cui mi sono trovato davvero bene è Dimash, lui fa morire dal ridere, ma anche con Calha e Arna, oltre al gruppo di Basto e Bare, ma comunque tutti, davvero con tutti. I momenti che vivi col gruppo sono momenti che non vivi mai allo stesso modo, è come essere in famiglia. Giocare ogni tre giorni aiuta molto perché resti sempre concentrato sulla partita dopo, non hai tempo di pensare alla partita di prima perché ne arriva subito un'altra», ha sottolineato.
«Prima della partita col Napoli ho tentato sei-sette tiri tutti fuori, ma tanto fuori. Poi sono entrato negli spogliatoi mi sono calmato e sono entrato tranquillo in campo. Il difensore è un ruolo difficile perché puoi fare bene dieci partite e poi sbagli una cosa e arriva un gol. Mio padre non voleva giocassi dietro. Papà mi racconta che era alla Juve e giocava contro il Real di Ronaldo. Puntò mio padre e Cannavaro, superò entrambi e papà chiedeva a Cannavaro come mai non l'avesse coperto. Ma ero in copertura, gli ha risposto Fabio. Ronaldo era troppo forte», ha raccontato ancora il giocatore di Inzaghi.
(fonte: inter.it)
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