L'attaccante francese, al suo primo anno con la maglia nerazzurra, è stato uno dei protagonisti di questa stagione
Il suo impatto con il mondo Inter è stato devastante: gol, assist, giocate di qualità, lavoro sporco, e un entusiasmo che lo ha fatto diventare uno dei beniamini del pubblico di San Siro: Marcus Thuram è stato senza ombra di dubbio uno dei protagonisti della vittoria dello scudetto. L'attaccante francese, nel corso di un'intervista rilasciata a TF1 all'interno della trasmissione "Téléfoot", ha fatto il punto sulla sua prima stagione in nerazzurro e parlato della sua evoluzione tattica: "Aver vinto lo scudetto è fantastico, è un grande motivo di orgoglio per i nostri tifosi, per la storia del club, per questa maglia. Due stelle, il ventesimo scudetto: stiamo facendo la storia dell'Inter".
L'evoluzione tattica
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"Quando ero piccolo ero più alto degli altri ragazzi. La cosa più semplice è arrivare e mettersi dietro. Ho avuto la fortuna di avere delle chiacchierate con l'allenatore e Gilles Bibe (coordinatore sportivo dell'ACBB, la sua prima squadra) per spiegare loro che non era quello il mio ruolo. Il mio calcio era gioia e divertimento, toccare la palla e dribblare, quindi sono partito come ala sinistra. La trasformazione in attaccante centrale è iniziata con Daniel Farke (suo ex allenatore al Borussia Monchengladbach, ndr): mi ha semplicemente spiegato che per lui avevo le qualità perfette per giocare da numero nove. È stato lui a convincermi, poi ne ho parlato con mio padre e anche lui era convinto di questo cambio di ruolo. Per me è come se fosse cominciata una seconda carriera, è tutto molto eccitante".