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Forse si è poco parlato dell'acquisto di Thuram e di quello che potrà dare all'Inter. Che giocatore è? Può stupire?
—Ha ottime caratteristiche, ma fin qui è stato poco concreto ed efficace. Sicuramente è un giocatore di prospettiva, nonostante comunque a 26 anni sarebbe già dovuto esplodere del tutto. Sono convinto che la fortuna dell'Inter sia Lautaro. Finché hai lui, hai giocate e gol. E' lui che non devi assolutamente perdere. Se Thuram dovesse subito trovare la posizione giusta con Inzaghi, potrà fare bene. E' un reparto, quello d'attacco dell'Inter, che si sta totalmente rinnovando.
Per l'attacco meglio un profilo 'rodato' come Morata o un giovane di prospettiva come Balogun o Wahi?
—A me piace molto Taremi tra i nomi fatti, per tipologia di giocatore e per tipologia di gioco dell'Inter. Ha esperienza, colpi, numeri importanti. Per me è un ottimo giocatore. Lo è anche Morata. ma lo devi mettere in condizione di giocare negli ultimi 20-30 metri, dove sa far gol. E' molto tecnico e si sa muovere bene. Non so se riesco a vedere bene Morata e Lautaro Martinez insieme, su quello ho qualche dubbio, visto che, pur essendo entrambi dei bomber, tendono a girare tutti e due un po' per il campo.
L'Inter giocherà ancora con il 3-5-2 ma i nuovi arrivati hanno caratteristiche molto diverse da chi è andato via. Secondo lei Inzaghi punterà su un giorno più verticale e meno di palleggio?
—Il gioco sarebbe potuto essere più verticale anche con Lukaku, perché è uno che ti attacca la profondità. Oggi ci sono Barella e Frattesi che possono attaccare gli spazi, mentre in attacco gli attaccanti sono più di palleggio. Attaccano sì la profondità, ma non è una profondità lunga. Ora in avanti non hai nemmeno la forza di Lukaku e Dzeko, anche se dal punto di vista fisico uno come Frattesi può dare tanto.
Come lo vedrebbe in questa squadra uno come Samardzic?
—Giocatore molto interessante. Si è messo bene in mostra e nel gioco dell'Inter ci starebbe bene, perché è una mezzala pulita, meno fisica di Frattesi ma più abile nello smarcamento fra le linee. Si avvicina tecnicamente più a Calhanoglu, anche se non ha quella qualità. E' un giocatore diverso, che può servire, per gioco fra le linee e tiro da fuori, in quelle partite in cui gli avversari si schiacciano e si può trovare il guizzo in modo diverso.
A oggi, considerato che manca comunque ancora tanto alla fine del mercato, possiamo dire che l'Inter è più debole rispetto alla scorsa stagione?
—Sì, sicuramente. Ha perso Brozovic, Dzeko, Onana, Skriniar. Sicuramente farà un mercato all'altezza, perché ha idee chiare oltre a quello che secondo me è il miglior dirigente in Italia (Marotta, ndr). Sicuramente si rinforzerà, poi parlerà il campo. Riparte da un percorso in Champions incredibile, ma anche da 12 sconfitte in campionato. Deve costruire una rosa più ampia per competere su tutti i fronti.
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