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Torna l’Inter ad alta velocità. Dentro Correa e Inzaghi chiude lo stage di Dumfries

Andrea Della Sala

Il tecnico cambia qualche pedina in vista della sfida con il Bologna: nell'Inter dentro Correa e l'olandese dal 1'

Dopo lo stop immeritato in Champions League con il Real Madrid, l'Inter vuole ripartire subito in campionato. Questa sera a San Siro ci sarà il Bologna di Mihajlovic e la squadra di Inzaghi non intende lasciare altri punti per strada.

"È un Inter che va di corsa, per questo Inzaghi si affiderà ai due motorini arrivati dal mercato: San Siro oggi è pronto a salutare la prima maglia da titolare per Juan Correa e Denzel Dumfries, i due colpi che sulla carta hanno il compito più complicato, ossia quello di cancellare in fretta il ricordo di Lukaku e Hakimi. Inzaghi arriva al primo esame di turnover rinunciando al suo 9: Dzeko si accomoderà per la prima volta in panchina e stavolta lascerà spazio all’attesissima CoLa. La Scala del calcio è pronta a ballare il Tango, trascinata dal duo argentino Lautaro-Correa", spiega La Gazzetta dello Sport.

"Correa sogna una prima da titolare che ricalchi la prima assoluta all’Inter, quando da subentrato fu decisivo per la vittoria a Verona. Col Tucu accanto a Lautaro cambierà il modo di assaltare l’area. Meno sponde sulla trequarti e meno fisicità nel gioco aereo durante lo sviluppo della manovra, che sarà più veloce nel fraseggio rasoterra e più predisposta a cercare corridoi in profondità. Simone si è convinto a chiudere il periodo di adattamento di Dumfries.

L’Inter ha bisogno della fisicità dell’olandese per sfondare con maggior continuità sulle fasce e ritornare sui binari dell’alta velocità. Magari in fase difensiva c’è ancora qualcosa da registrare, ma intanto Denzel è pronto ad esaltare i tifosi con i suoi strappi. L’olandese ha ricevuto la benedizione anche di Conte. E chissà che non possa ripetersi anche il percorso di crescita: Hakimi con Conte ha vissuto qualche gara in panchina prima di diventare un’arma letale nella lotta scudetto. Un precedente che fa ben sperare, ma non è tempo di affidarsi alla memoria. Inzaghi ha fretta di trovare la sua Inter migliore", chiude il quotidiano.