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Tuttosport, in occasione del Derby, ha intervistato l'ex allenatore nerazzurro Giovanni Trapattoni.
Ecco il suo pensiero sull'Inter e sulla stracittadina: "Inter e Milan a metà classifica. Cosa provo? Nostalgia e rammarico per situazioni che potevano essere differenti. Ci sono dei periodi in cui le cose possono non andare nel verso giusto, però credo che sia Milan che Inter potessero fare meglio, soprattutto in fase di programmazione. Si possono sbagliare degli acquisti, ma credo che entrambi i club abbiano avuto un comune denominatore che ha condizionato le loro ultime stagioni: la riconoscenza.
Come valuto il ritorno di Mancini? A volte quando si è all'estero, guardando all'Italia, si pensa di poter cambiare le cose con un click. Mancini era lontano dalla serie A da diverse stagioni e quando è tornato si è scontrato con un calcio duro, perfezionista. In Inghilterra le gare non sono un continuo esame tattico, da noi sì. Roberto deve ritrovare le coordinate giuste, ma non è un fesso e avendo navigato attraverso gli oceani saprà trovare i giocatori adatti alle sue idee.
Chiede Yaya Tourè e altri campioni ? Roberto, si dice, lavori già per la prossima stagione, ma se fra sei mesi non arriveranno risultati, quelle di oggi saranno state solo parole. Mancini ha un progetto, bisogna vedere se si sposerà con quello del club, perché anche a me piacerebbe avere Messi o Cristiano Ronaldo, ma poi? Io dopo due campionati alla Juventus in cui non vincemmo lo scudetto chiesi Paolo Rossi all'avvocato Agnelli e lui mi disse che non poteva spendere avendo 3.000 cassaintegrati. Vincemmo comunque il campionato e Rossi arrivò la stagione successiva. Questo per dire che si possono raggiungere gli obiettivi anche con giocatori diversi da quelli che erano stati ipotizzati inizialmente.
Che derby mi aspetto? Teso e scorbutico, chi vincerà salverà la stagione. Non penso che vedremo una partita spettacolare, ci sarà prudenza e poca spregiudicatezza. Si vivrà a strappi.
L'Inter non avrà Guarin e Brozovic. Potrebbe essere l'occasione giusta per Kovacic? Il ragazzino croato ha qualità, ma spesso gli aspetti psicologici lo frenano. Guarin è una perdita pesante: è smaliziato, ha personalità, mancherà a Mancini. Però poi si gioca undici contro undici, i polmoni e i cuori sono gli stessi da entrambe le parti. Durante l'arco della stagione condizione fisica e mentale fanno la differenza, in 90 minuti no.
Icardi mi piace? Sì, mi ricorda un po' il Rizzitelli dei miei tempi al Bayern Monaco: negli ultimi 16 metri sa dove mettersi e come buttarla dentro. Come molti sudamericani ha il fiuto del gol nell'anima"
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