Troppi 15 mln per Miranda? Non se si cercano le certezze. E quei due ’92…

L’Inter ha chiuso per il difensore brasiliano dell’Atletico Madrid, Joao Miranda, classe 1984. Piero Ausilio e Roberto Mancini hanno individuato in lui il leader a cui affidare la retroguardia nerazzurra, quest’anno vittima di clamorose e ripetute sbandate. I Colchoneros non hanno abbassato le pretese e nonostante il difensore veda scadere il proprio contratto nel giugno 2016, hanno preteso 15 milioni di euro (bonus inclusi) per il cartellino del brasiliano. Una cifra decisamente considerevole per un calciatore che tra dodici mesi si libererebbe a a zero, fattore, quest’ultimo, che fa storcere il naso a qualche tifoso particolarmente attento alle questioni di bilancio. L’Inter deve necessariamente ripartire da calciatori pronti, che possano portare un immediato contributo in termini d’esperienza, leadership, carisma e abitudine al conseguimento di grandi traguardi. Miranda è senza dubbio tra questi, ecco perché il sacrificio economico trova giustificazione nonostante la non più giovane età del difensore (31enne) e l’avvicinarsi della scadenza contrattuale col club di appartenenza. La progettualità basata sull’arrivo di calciatori giovani e di prospettiva va avanti: nello stesso reparto di Miranda è arrivato il 23enne Murillo, mentre a centrocampo l’ipotesi più accreditata sembra portare ad Imbula, stesso anno di nascita dell’ormai ex Granada,1992. La strategia è quella di mettere tra le mani di Roberto Mancini una squadra pronta, un mix sapientemente dosato tra giovani di belle speranze e calciatori maturi che possano essere d’ausilio alla loro crescita. L’obiettivo principale è raggiungere il prima possibile il treno Champions e giocatori come Miranda potrebbero indicare la via più breve.