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Alla vigilia di Inter-Brescia, gara valida per la 10^ giornata di Serie A Tim 2010-2011, che si giocherà domani sera allo stadio "Giuseppe Meazza", in San Siro, a Milano, calcio d'inizio alle ore 20.45, Rafael Benitez ha incontrato in conferenza stampa i giornalisti.
Nei momenti difficili questa squadra ha sempre dato risposte importanti: è questa la certezza che accompagna Benitez nell'affrontare la gara di domani contro il Brescia?
"Questa è una squadra che ha carattere, l'abbiamo dimostrato in tutte le partite in trasferta che abbiamo vinto, quindi ho fiducia sul fatto che faremo lo stesso, che faremo bene. Possiamo fare molto meglio di quanto fatto nell'ultima partita, chiaro: è un momento, questo, di mostrare il carattere".
Si può dire che la squadra sia ferita nell'orgoglio dopo la sconfitta di Londra?
"La nostra, ripeto, è una squadra che ha fatto molto bene in trasferta, che per me significa carattere. In quest'ultima partita, invece, non abbiamo fatto bene: loro lo sanno, noi lo sappiamo, tutti lo sanno che non abbiamo avuto il livello che dovevamo avere, quindi dobbiamo migliorare per la prossima partita. Il vantaggio del calcio è che, ogni settimana, e in questo caso due volte alla settimana, può cambiare tutto. Noi sappiamo che non abbiamo fatto bene, adesso dobbiamo fare bene, dobbiamo vincere contro il Brescia e poi sarà più facile gestire la prossima gara contro il Lecce".
Quale è stata la reazione di Rafael Benitez quando ha sentito le parole di Massimo Moratti?
"Con il presidente Moratti ho un dialogo continuo, non è un problema. Io, come allenatore, devo analizzare le cose che abbiamo fatto: sono al cento per cento d'accordo con lui sul fatto che non abbiamo giocato bene, l'avevo detto anche subito dopo la partita nelle interviste. Quindi, dobbiamo lavorare di più per migliorare, perché non abbiamo fatto bene. Tutti siamo d'accordo - i tifosi, i giocatori, lo staff tecnico - sul fatto che non abbiamo fatto bene e dobbiamo migliorare".
Avendo per domani solo un centrale di centrocampo di ruolo, cosa pensa di fare? È credibile l'ipotesi Sneijder?
"Ho lavorato con Nwankwo, con Obi come centrocampisti, anche con Sneijder: ci sono tante possibilità, vedremo domani. È chiaro che abbiamo bisogno di qualità, di personalità, di carattere".
Riguardo alle parole di Massimo Moratti, in molti le hanno percepite come delle critiche all'allenatore.
"L'ho detto prima: con il presidente ho un buon rapporto, parliamo di calcio, parliamo di tutto. Il dialogo è continuo, non è un problema. Noi sappiamo che non abbiamo fatto bene, dal primo all'ultimo avremmo dovuto fare meglio".
Come sta Maicon?
"Maicon sta bene, anche se sta facendo uno sforzo, visto che sono tante gare che ha un fastidio al ginocchio. Sono molto contento però del fatto che oggi, parlando con lui, mi ha detto che vuole giocare, che vuole essere in campo per mostrare le sue qualità, nonostante stia giocando con un po' di dolore al ginocchio. Sta facendo uno sforzo per la squadra, uno sforzo per i compagni".
Wesley Sneijder, in un'intervista, ha detto che il valore di Benitez consiste anche nel fatto che ha accettato un ruolo, dopo Mourinho, che molti avrebbero rifiutato.
"Ne ho già parlato in passato, la possibilità di vincere dei trofei qui mi rende molto contento. Sono molto contento di essere qui. Ed è anche importante che Sneijder abbia visto questo, ma quello che dobbiamo fare è lavorare per vincere e continuare a vincere come la squadra ha fatto prima. Chiaro, poi, che siamo all'inizio e che all'inizio è sempre difficile aggiustare tutte le cose, ma credo che siamo nella direzione corretta".
Tornando a Maicon, in prospettiva, può essere un problema il fatto che adesso giochi con questo fastidio?
"Se lui può giocare normalmente domani, vediamo. Lui comunque sta lavorando forte per controllare questo dolore: la nostra prima preoccupazione comunque per noi è il giocatore, poi le partite che dobbiamo disputare. Questo per noi è un momento importante e lui sa che deve fare questo sforzo: sono molto contento che lo stia facendo".
A proposito di Diego Milito, a Londra ha fatto discretamente.
"No, non ha fatto discretamente: ha fatto molto bene. Il fatto che abbia giocato 20 minuti con quella intensità e con quella voglia per me è molto positivo, ed è una delle poche cose positive che ci restano dopo questa partita. L'atteggiamento di Milito mi è piaciuto molto. Se è pronto a giocare dal primo minuto? Può essere".
I due esterni di attacco spesso non tornano ad aiutare quando la squadra deve difendere, Benitez è d'accordo?
"Se Lennon ti punta uno contro uno, in velocità diventa difficile. Anche di Bale sappiamo che ha velocità, non è una questione dell'aiuto degli esterni, ma una questione dello spazio di quando prende la palla. Abbiamo perso la palla, con la squadra un po' avanti: nell'ultimo gol che abbiamo subito la squadra stava perdendo. Dovevamo andare avanti e abbiamo perso la palla, concedendo spazio, e se uno è più veloce di te corre di più. Se uno va con una Ferrari e io vado con una Volvo, in curva si può vedere cosa succede, ma in rettilineo è inevitabile che l'altro corra più di me. Non è questione di aiuto degli esterni: Coutinho e Biabiany hanno lavorato tanto in difesa per migliorare ed aiutare, nonostante la mentalità offensiva. Quindi io sono molto contento di loro, perchè stanno facendo uno sforzo per la squadra e per migliorare. Lennon e Bale sono velocissimi. Problemi Bale ne ha creati anche all'andata? Ma all'andata eravamo sul 4-1, abbiamo fatto degli errori e subito due gol. Per gli errori che abbiamo fatto lui ha calciato la palla e corso. La Ferrari è più veloce della Volvo, che è una buona macchina e che è il nostro sponsor, ma il Ferrari corre di più".
Che cosa si aspetta Benitez da Coutinho?
"Lui è un giocatore di qualità, di abilità, di talento, che sta ancora crescendo. E da lui mi aspetto che lavori forte per crescere".
Molti giocatori hanno fatto sentire il loro affetto e la loro stima a José Mourinho quando è stato a Milano.
"Anche io ricevo molti messaggi dai giocatori del Liverpool. Ogni volta che vinciamo una partita, ad esempio, qualcuno mi manda un messaggio, questo è normale. Se dovessi andare a giocare a Liverpool, sicuramente tanti giocatori arriverebbero a salutarmi, è normale, è anche una questione di rispetto per l'allenatore che ha lavorato con te e ha vinto. Non mi preoccupa questo".
Ma Benitez sente la squadra in pugno? Pensa che ci siano delle cose che andrebbero cambiate?
"È chiaro che se si vince, qualcosa si fa lo stesso male. Se si vince di più, qualcosa si fa male ma meno. Se si perde, invece, le cose fatte male sono di più. Noi ora siamo in una situazione comunque positiva: in classifica in campionato siamo comunque sopra a squadre che hanno speso di più, stiamo facendo bene, ma sappiamo che possiamo fare meglio. In Champions, basta una gara per andare avanti. Questa è una squadra che ha vinto tanto e che ora ha un allenatore nuovo, direi che quindi siamo in una situazione positiva. Se vinciamo contro il Brescia, di che cosa ci mettiamo a parlare? In ogni partita non si cambia tutto: se si vince o se si perde non si cambia tutto. Noi abbiamo fatto una partita brutta contro il Tottenham, ma abbiamo fatto una partita bellissima contro il Tottenham in casa nostra. Nell'ultima gara non abbiamo fatto bene, ma in tutte le altre abbiamo avuto la possibilità di vincere. La squadra per me ha giocato molto bene e siamo nella direzione corretta. Una volta abbiamo fatto meglio, una volta non tanto. Ma sempre, se si vince, si fanno degli errori: se ne possono fare di più o di meno, se se ne fanno troppi si perde, se se ne fanno di meno si vince, ma si fanno lo stesso degli errori. Io come allenatore sarò sempre eternamente insoddisfatto: si deve sempre lavorare di più e migliorare qualcosa. Se facciamo un errore e vinciamo 5-0, io penso: se non lo facciamo possiamo vincere 6-0. Abbiamo vinto 4-3 contro il Tottenham all'andata, contenti di aver vinto, ma abbiamo fatto degli errori. Se si fanno degli errori, bisogna comunque provare a correggersi in vista della gara seguente. Quando si fanno più errori, come contro il Tottenham, è chiaro che si perde. Il messaggio non è che ogni settimana devo cambiare il mio discorso, non è così. Se lavoriamo così, alla fine non andiamo avanti. Di tutte le squadre che disputano una competizione europea, noi siamo una delle squadre più forti. Cosa hanno fatto ieri le squadre italiane in Europa? Quando è venuto qui Arrigo Sacchi e si è parlato del calcio italiano e delle difficoltà del calcio dopo il Mondiale, è stato chiaro che tutti sapevano che questo è un problema. Il calcio italiano deve andare avanti, non si può cambiare giudizio ogni settimana. Il giudizio è su cosa facciamo bene e su cosa noi, sul perché andiamo bene e perché no".
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