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Tutto vero, l’Inter è un uragano: capolavoro di Spalletti, ma non c’è tempo per gioire

Daniele Vitiello

Nerazzurri primi in classifica in vista del match di Torino con la Juventus

Alzi la mano chi davanti alla qualità e alla determinazione messe in campo dall'Inter questo pomeriggio non si è stropicciato gli occhi o ha provato a farsi dare un pizzicotto per accertarsi di non essere nel più paradisiaco dei sogni. La vetta conquistata dopo quindici turni di campionato è soltanto uno degli elementi che possono far sorridere Luciano Spalletti, abile ad infilarsi nella parte più interna del DNA nerazzurro e dare una mentalità nuova ad una squadra che non si accontenta più di lampi sporadici, ma si propone di essere un vero uragano nell'arco dell'intera stagione. L'organizzazione ha restituito fiducia ad un gruppo spinto dalle certezze di questo inizio campionato e mai sazio di responsabilità di cui farsi carico per proseguire la scalata verso i traguardi più ambiziosi. E in un contesto così rodato trovano la loro dimensione anche elementi più fragili a livello caratteriale, ma degni di un palcoscenico esigente se messi nelle condizioni di esprimere tutto il loro potenziale.

La partita di oggi rappresenta l'ennesimo esame di maturità, superato a pieni voti da una squadra a cui le gambe non tremano più come nel recente passato. Di cuore e carattere, autorevole come il suo allenatore, l'Inter è tornata a scavare nel passato che l'ha resa grande per costruirsi un futuro senza limiti. Ma non c'è tempo per gioire, perché nessuna meta è stata ancora raggiunta e il presente si chiama già Juventus, una delle sfide da togliere il fiato ad una piazza intera, soprattutto in queste condizioni di classifica. Novanta minuti da affrontare con la consapevolezza di quanto ormai è alle spalle, la testa libera di chi sa che ha iniziato un cammino che porta ad obiettivi differenti da quelli verso i quali inevitabilmente ti proietta una classifica indubbiamente al di là delle aspettative, ma senza alcun briciolo di presunzione, perché contro i più forti l'effetto boomerang è dietro l'angolo. E il Napoli ne sa qualcosa.