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Ultras, l’Inter: “Non siamo indagati. Biglietti? Digos informata”. E il club fa notare che…

Marco Astori Redattore 

Nella memoria, che tiene conto anche dell’audizione dell’Inter davanti alla commissione antimafia del Comune, oltre a illustrare i modelli organizzativi migliorati e la formazione (per esempio lezioni ai giocatori sui rapporti da tenere con gli ultrà) si parte dalla convinzione di aver agito nel «rispetto della legalità», «in costante collegamento con le autorità preposte». Per esempio, viene ribadito che ogni passaggio nell’interlocuzione con gli ultrà, e ogni decisione di concedere o non concedere loro qualcosa, è sempre stato svolto informando la Digos, anche con più comunicazioni quotidiane, documentabili con pec. E la Digos era stata informata anche della decisione di assegnare i famosi 200 biglietti in più in occasione della finale di Champions. Nella memoria si legge che «la curva Nord ha avuto accesso a 1.500 tagliandi circa, dopo che l’Inter si era confrontata con le forze dell’ordine». I rapporti con la curva Nord in particolare sono stati tenuti dallo Slo, la figura preposta ai contatti diretti con i gruppi ultrà.

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