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Ultras, l’Inter: “Non siamo indagati. Biglietti? Digos informata”. E il club fa notare che…

Marco Astori Redattore 

Quattro sono i macro-ambiti che, leggendo le carte dell’ordinanza, generano ricavi agli ultrà: su due, ambulanti e merchandising con il logo della Curva, l’Inter sottolinea di non aver nulla a che fare. Per i parcheggi, anche dopo aver appreso della parentela di Caminiti con il boss della ’ndrangheta Papandrea, si arrivò all’interruzione del rapporto con la società Kiss&Fly. Resta infine il tema dei biglietti: l’Inter rivendica di non aver mai fornito tagliandi in omaggio o scontati agli ultrà e quando alla commissione riferisce che il bagarinaggio non sembra il business più redditizio degli ultrà non vuole sottovalutare, ma far riferimento all’esistenza di altre attività criminali che l’ordinanza conferma. Il Milan ribadisce la disponibilità a collaborare con gli inquirenti per fornire ogni informazione richiesta. Di certo entrambi i club non ravvisano gli estremi di un commissariamento e confidano nella chiusura della procedura in corso".


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