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Un colpo per svoltare e per ridare entusiasmo. E quella frase di Ausilio…

E’ stato un mercato da ragioniere quello di Piero Ausilio: un euro in entrata doveva equivalere ad un euro (o poco più) in uscita. E così è stato fatto, in maniera esemplare dal ds nerazzurro al primo, vero mercato da capo dell’area...

Alessandro De Felice

E' stato un mercato da ragioniere quello di Piero Ausilio: un euro in entrata doveva equivalere ad un euro (o poco più) in uscita. E così è stato fatto, in maniera esemplare dal ds nerazzurro al primo, vero mercato da capo dell'area tecnica.

L'Inter ha speso pochissimo sul mercato, rinviando tutti gli esborsi ai prossimi anni, quando il progetto di Thohir fuori dal campo dovrebbe cominciare a dare i primi frutti.

Ma il piano di marketing non può non andare di pari passo con il progetto di costruzione di una squadra competitiva. Nel giorno della conferenza stampa con cui sancì l'addio ai senatori, Ausilio lasciò intendere che per rinforzare adeguatamente l'Inter non si sarebbe potuta chiudere questa sessione di mercato con un bilancio in attivo: "Penso che sia difficile chiudere il bilancio in attivo e rinforzare la squadra. All'Inter immagino che possa essere difficile", ammise il direttore sportivo.

La squadra, anche nella pur brillante tourneé americana, ha evidenziato un deficit di qualità in fase di costruzione della manovra abbastanza preoccupante. Bene, benissimo con le squadre che fanno gioco (tendenzialmente quelle più forti), tremende difficoltà con le squadre chiuse (stesso atavico problema mostrato lo scorso anno).

E' difficile che la situazione possa cambiare con i soli rientri di Palacio e Alvarez. Serve un giocatore che dia imprevedibilità, che sappia saltare l'uomo (anche a difesa schierata e non solo in spazi larghi come Biabiany) e che possa innescare Mauro Icardi, straordinario finalizzatore ma non esattamente l'uomo che "inventa gol dal nulla".

Gli identikit principali sono quelli di Ezequiel Lavezzi e Alessio Cerci. Piste difficili, difficilissime, per motivi diversi. Di ingaggio per quanto riguarda il Pocho, di costo del cartellino per quanto riguarda l'italiano.

Spazio per i 4 milioni che guadagna Lavezzi a Parigi ci sarebbe anche nel monte ingaggi ormai interista, ormai demolito dalla cura dimagrante attuata da Marco Branca in primis.

Più difficile racimolare i 20 milioni che servono per Cerci: 6-7 potrebbero arrivare dall'inserimento di Ruben Botta nell'affare, gli altri 14 sono (guarda un po') esattamente il prezzo stabilito dall'Inter per cedere Fredy Guarin. Due settimane per un colpo che faccia svoltare e che finalmente dia nuovo entusiasmo ad un pubblico interista che vuole tornare a credere in obiettivi importanti.