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Un’Inter spallettiana grazia un timido Milan. Brozovic e Rafinha sono gli elementi chiave

Andrea Della Sala

Sono loro due a reggere la manovra dell'Inter. Il croato dirige da play basso e verticalizza al momento giusto

Il derby tra Milan e Inter è finito in parità, nessun vinto e nessun vincitore. A uscire con il rammarico, però, è l'Inter che ha assaporato la vittoria con quel gol di Icardi poi annullato col Var e poi si è divorata, con lo stesso Icardi, due occasionissime per fare sua la partita. Se all'andata il capitano dell'Inter aveva fatto gioire i tifosi nerazzurri con una tripletta, ieri non è stato in grado di essere per l'ennesima volta decisivo. Due palloni facili, due occasioni che di solito non esita a buttare nella rete avversaria; ai punti è l'Inter a uscire vincitrice, "ma il Milan ha retto, ha capito i suoi limiti, è stato saggio, s’è chiuso bene nella prima parte e ha preso coraggio nella seconda. Certo, infilarsi nella lotta per l’Europa, non League ma quella vera, si fa sempre più dura per Gattuso. Ma ci si può accontentare: se il derby fosse stato giocato come da calendario, quando ancora l’Inter non era la «nuova» Inter, poteva andare diversamente".

Quella che si è vista contro il Milan, è stata un'Inter molto spallettiana. Il tecnico nerazzurro sembra aver finalmente trovato la quadra per la sua Inter grazie anche allo spostamento in mediana di Brozovic che funge da regista sempre al centro della manovra, il fulcro del gioco nerazzurro. Lui e Rafinha sono le due chiavi del gioco dell'Inter: se il croato fa girare palle, gioca in verticale e dirige la manovra dell'Inter, il brasiliano si muove e si abbassa trasformando il 4-2-3-1 in un 4-3-3. Più timido il Milan che parte con un 4-3-3 in fase di possesso ma Gattuso chiede ai suoi di ripiegare in difesa facendolo diventare un 4-1-4-1. "Milan chiuso, corto e palla lunga per Cutrone, in versione «contro tutti». Se Skriniar sa fare meglio, Miranda è implacabile: il duello con il ragazzino è una delle cose più belle della serata (e la rovesciata in gol, annullata per fuorigioco, fa ripensare alla meraviglia di CR7 il giorno prima). Inoltre è di Bonucci, testa su punizione di Calhanoglu, l’occasione migliore: ma Handanovic vola e dice no". Il secondo tempo è più equilibrato, anche se sulla gara pesano come due macigni quei due palloni che Icardi non è riuscito a buttare in porta.

(La Gazzetta dello Sport)