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ESCLUSIVA Valenti: “Inter pura, voglio bene ai ragazzi. Ci guarda il mondo, giochiamocela!”
Il popolo nerazzurro vive la propria attesa tra scaramanzia, ansia, sensazioni contrastanti. Ma soprattutto speranza. Un popolo in fibrillazione, un popolo sognante. L'Inter è a poche ore dalla partita più importante degli ultimi 13 anni della propria storia. La finale di Champions League contro il Manchester City è ormai alle porte. A Istanbul è tutto pronto, mentre i tifosi nerazzurri sparsi per il globo si preparano al grande evento. Fra loro, anche Giacomo Valenti, conduttore radiofonico e noto tifoso interista. Ecco il racconto della sua attesa a FCInter1908.
Sfortunatamente me la vedrò in corsia per un calcolo alla vescica. Peccato, perché avevo promesso a mio figlio di andare insieme a Istanbul.
Beh, su questo Guardiola ha detto una gran cagata. Se fossi il presidente del Manchester City e, dopo tutti i soldi che ho speso, sento Guardiola dire che è solo una partita di calcio, gli dico di raccontarla a un altro. E' LA partita, la massima espressione del lavoro di un allenatore. Menomale che Inzaghi non gli è andato dietro.
A Madrid abbiamo vinto, quindi a guardare tutto a ritroso diventa più facile. Ricordiamoci che a Madrid tutta questa sensazione di essere più forti, dopo aver perso 14 punti in campionato e dopo il regalo della Sampdoria, io non ce l'avevo onestamente. Ricordo che a tre minuti dalla fine vincevamo 2-0 e uno in curva mi ha detto: "Ciccio, non ce la faremo mai". E' nel dna interista: restiamo degli psicopatici e dei folli totali innamorati di questa squadra.
Inzaghi ci ha portati fino qui, faccia quel che vuole. Io un Lukaku così non lo toglierei mai, ma decide il mister. A me basta che vinca l'Inter, se poi deve segnare la cugina di Gagliardini va bene lo stesso.
Mi sembra strano che schieriamo solo un Barella, di solito in certe occasioni se ne schierano 8-9. Scherzi a parte, ho molta stima di Barella, di Onana, di Lukaku, di Lautaro, di Calha, di Darmian. E' una squadra pura, in cui i giocatori si fanno stimare. Io personalmente gli voglio bene e li stimo.
De Bruyne, perché è quello che porta le provviste. Essendo un Haaland da tavola, posso essere Haaland quanto voglio, ma se non c'è nessuno che apparecchia il buffet...
Non mi sento di dire nulla. La vivo come una festa, con dei giocatori che stimo e dei colori che amo, consapevole della nostra storia e del nostro cammino in Coppa. Va bene così e giochiamocela, rendendoci conto che siamo davvero in finale e che il mondo ci guarda. Poi, ci sono anche degli avversari e sono anche molto forti.
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